Economia

LA BCE CONGELA I TASSI SINO A FINE ANNO

Draghi: "Pronti ad intervenire per tenere l'inflazione entro il 2%"

La Banca Centrale Europea ha annunciato che i tassi resteranno congelati sino alla fine del 2019 per poter “assicurare che l’inflazione continui a livelli inferiori ma prossimi al 2%”.

Il presidente della BCE, Mario Draghi ha garantito che Francoforte “rimane pronta a regolare tutti i suoi strumenti”, nel caso in cui dovesse servire per raggiungere gli obiettivi relativi all’inflazione.

Draghi ha ricordato che, per riportare l’inflazione al 2%, la BCE ha dimostrato di essere in possesso di “un sacco di strumenti”. “Non c’è un tetto del 2%, l’inflazione può deviare in entrambe le direzioni”, ha spiegato il presidente della Banca Centrale.

“L’economia dell’Eurozona vede una crescita più lenta che si sta estendendo nell’anno corrente”, ha detto ancora Draghi, pur rimarcando che i fondamentali restano solidi. Per quanto riguarda l’Italia, Draghi ritiene che “la priorità è ripristinare crescita e occupazione”, dicendosi comunque convinto del fatto che il nostro Paese “sa come farlo”. “E’ molto importante che queste priorità vengano perseguite senza causare aumenti dei tassi di interesse: dovrebbe essere questo l’obiettivo adesso”, ha detto ancora Draghi.

Il Consiglio Direttivo della BCE ha sottolineato che “intende continuare a reinvestire integralmente il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma di acquisto di attività per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui inizierà a innalzare i tassi di interesse”. I reinvestimenti proseguiranno “finché sarà necessario per mantenere condizioni di liquidità favorevoli a un ampio grado di accomodamento monetario”.

Circa un ‘Quantitative Easing 2’, Draghi ha detto “Non ne abbiamo discusso. Abbiamo valutato le prospettive economiche e riasserito la prontezza della BCE a usare ogni strumento possibile per far fronte a qualsiasi contingenza possa verificarsi. Questo direi lo abbiamo fatto all’unanimità”. Il presidente della BCE ha aggiunto che “i rischi di una recessione rimangono bassi” vedendo “la minaccia di dazi come uno dei fattori potenziali in grado di indebolire la crescita”, elemento “che certamente minaccia la fiducia con un impatto appunto sulla crescita sia dell’Eurozona che di altre aree economiche”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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