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La fame per guerre e calamità ha colpito 113 milioni di persone nel 2018

Lo si evince dal Rapporto realizzato congiuntamente da Unione Europea, FAO e Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite

Roma, 2 aprile – Emergono numeri preoccupanti dal Rapporto realizzato congiuntamente da Unione Europea, FAO e Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite, presentato a Bruxelles. Nel 2018, le persone sofferenti per la fame, data da guerre e calamità naturali a seguito dei cambiamenti climatici, sono state 113 milioni a livello mondiale, in 53 Paesi diversi. Inoltre, 143 milioni di persone sono a rischio per la crisi alimentare.

Le 113 milioni di persone sono concentrate per due terzi tra Afghanistan, Repubblica democratica del Congo, Etiopia, Nigeria, Sud Sudan, Sudan, Siria e Yemen.

Va detto che questo dato potrebbe peccare per difetto. La classifica infatti non menziona per mancanza di dati, altri 13 Stati, tra i quali la Corea del Nord ed il Venezuela.

A soffrire la “fame acuta” per motivi climatici, sono 29 milioni di persone. A tal proposito, gli esperti esortano i Paesi a muoversi contemporaneamente per poter garantire risposte ed elementi di prevenzione.

Il Rapporto definisce questa situazione come “fame acuta” che è differente dalla “fame cronica”, situazione riguardante un ben più elevato numero di persone: 820 milioni nel mondo.

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Redazione La Voce

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