Economia

LA LIRA TURCA SPROFONDA E SI TRASCINA L’ITALIA

Piazza Affari chiude a -2,51%. Ecco quali sono gli interessi italiani in Turchia

Stando a quanto afferma Bloomberg, la lira turca è riuscita nello straordinario miracolo negativo di arrivare a -17% rispetto al dollaro USA, mentre la Borsa di Istanbul ha chiuso le contrattazioni a -8,8%: un dato che non si vedeva dal tentativo di golpe di due anni fa.

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, dopo che ieri mattina aveva parlato di campagne internazionali il cui obiettivo era colpire il Paese, esprimeva rassicurazioni verso i suoi concittadini, invitandoli a mantenere la calma e ad affidarsi ad Allah. “Non dimenticate che se loro hanno i dollari, noi abbiamo la nostra gente, il nostro diritto”, aveva detto Erdogan. Se il suo riferimento era in direzione degli Stati Uniti, Paese col quale i rapporti non sono idilliaci, a sgombrare il campo dai dubbi ci ha pensato il presidente americano Donald Trump.

“Ho autorizzato il raddoppio dei dazi su acciaio e alluminio della Turchia, visto che la loro valuta, la lira turca, è scesa rapidamente contro il nostro dollaro forte! L’alluminio sarà ora al 20% e l’acciaio al 50%. I nostri rapporti con la Turchia non sono buoni, al momento!”, ha scritto Trump su Twitter, contribuendo a buttare benzina sul fuoco che arroventa l’economia turca. Le conseguenze si sono viste quasi subito: dopo le parole di Trump, le cose per la Turchia sono peggiorate.

Erdogan a quel punto, dismesso l’abito del presidente rassicurante, in un discorso tenuto a a Bayburt, nel Nord-Est della Turchia, ha sollecitato i suoi compatrioti a cambiare le valute straniere per poter così sostenere la lira.  “Se avete dollari, euro o oro sotto il vostro cuscino, andate in banca per cambiarli con delle lire turche. E’ una lotta nazionale”, ha affermato il leader turco.

La situazione turca ha fatto malissimo anche all’economia italiana. A Milano, Piazza Affari ha chiuso le contrattazioni a -2,51% a 21.090,78 punti mentre l’All Share ha perso il 2, 34% a 23.344 punti. Ad avere la peggio tra i titoli bancari, Unicredit (-5,06%), Intesa Sanpaolo (-3,79%). Le banche italiane infatti, sono particolarmente esposte con la Turchia: quasi 15 miliardi di euro, pari a 16,9 miliardi di dollari. Se poi si contano le garanzie, i quasi 15 miliardi diventano quasi 16. Allargando il ragionamento a livello internazionale, le banche hanno un’esposizione con la Turchia, pari a 264,9 miliardi di dollari.

Tra le situazioni delicate in termini di rapporti con la Turchia, l’Italia ha sicuramente quella più delicata. Il nostro Paese infatti, è in affari con Ankara per quanto riguarda banche, infrastrutture, mercato automobilistico e realizzazione di autostrade. Un giro d’affari che arriva a sfiorare i 20 miliardi di euro, con investimenti che riguardano colossi del calibro di Pirelli e FIAT. Il mondo bancario è invece rappresentato da Unicredit.

Unicredit detiene l’81,9% delle quote di Yapi Kredi, grazie alla joint venture con Koc Group. Per quanto riguarda FCA, la presenza in Turchia è ormai storica con lo stabilimento di  Bursa-Tofas, nei pressi di Istanbul, la cui capacità produttiva è di decine di migliaia di autoveicoli l’anno. Altra presenza storica in Turchia, è quella di Pirelli, attiva con lo stabilimento di Izmit, a 100 chilometri da Istanbul: un investimento da 170 milioni di euro finalizzato alla produzione di due milioni di pneumatici industriali l’anno per i mercati di Europa, Medio Oriente e Africa. A questi si aggiunge Cementir che, dal 2001, ha investito in Turchia oltre 530 milioni di dollari con l’acquisizione di Cimentas e Cimbeton. Inoltre c’è Leonardo che con Alenia Aermacchi realizza gli F-35. 30 modelli sono già stati ordinati dalla Turchia che ha formulato un’opzione per altri 70. Leonardo è parte di una commessa per la realizzazione di 30 elicotteri per conto di Turkish Aerospace verso il Pakistan.

Per quanto riguarda le infrastrutture e la logistica, Salini Impregilo è impegnata nella realizzazione di due autostrade: la Kinali-Sakarya e la Tarsus-Adana-Gaziantep. Inoltre, ci sono lavori in corso per la messa in opera di un impianto idroelettrico; l’alta velocità per collegare Ankara ad Istanbul; la depurazione delle acque a Istanbul.

A tutto questo si aggiunge l’export dall’Italia. Nel 2017 ha movimentato 19,8 miliardi di dollari di interscambio totale, piazzandosi al quinto posto tra i partner commerciali, con un incremento dell’11,1% rispetto al 2016. 11,3 miliardi di dollari sono stati dati dalle esportazioni; 8,5 miliardi di dollari dalle importazioni, con una quota di mercato del 5,1%.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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