LA PRIMA FOTO DI UN ‘BUCO NERO’ – IL VIDEO
A realizzare lo scatto che "rischia" di diventare tra i più famosi del secolo, gli scienziati della collaborazione internazionale Eht, Event Horizon Telescope
Francoforte, 10 aprile – Passo storico per l’Astronomia. Per la prima volta è stato fotografato un ‘buco nero’.
La sensazionale immagine è stata realizzata puntando l’obiettivo al centro della galassia M87. Il ‘buco nero’ appare come una sorta di anello di colore rossastro non propriamente ‘a fuoco’, ha una massa pari a a 6,5 miliardi di masse solari e dista 55 milioni di anni luce dalla Terra.
La fondatezza del sospetto che i ‘buchi neri’ potessero esistere realmente la si aveva avuta già nel 2016, grazie alle onde gravitazionali. Adesso esiste la prova documentale.
A realizzare lo scatto che “rischia” di diventare tra i più famosi del secolo, gli scienziati della collaborazione internazionale Eht, Event Horizon Telescope alla quale hanno preso parte anche gli esperti italiani dell’Istituto nazionale di Fisica Nucleare, e dell’Istituto nazionale di Astrofisica.
Mariafelicia De Laurentis, ricercatrice dell’INFN e docente di Astrofisica all’Università Federico II di Napoli, spiega: “Questo straordinario risultato che come membro della non solo ci regala la prima immagine di un buco nero, ma ci fornisce anche una prova diretta della presenza di buchi neri supermassicci al centro delle galassie e del motore centrale dei nuclei galattici attivi”.
La De Laurentis, membro della collaborazione Eht, ha coordinato il gruppo di analisi teorica dell’esperimento. La scienziata ha aggiunto: “Queste osservazioni vengono ora a costituire un nuovo strumento di indagine per esplorare la gravità nel suo limite estremo e su una scala di massa che finora non era stata accessibile”. “Dal punto di vista concettuale -conclude la De Laurentis – , il risultato rappresenterà uno strumento formidabile per studiare, confermare o escludere le varie teorie relativistiche della gravitazione formulate a partire dalla teoria della Relatività generale di Albert Einstein”.
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