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La strage di Gaza porta la tensione alle stelle tra Turchia ed Israele

Ankara espelle l'Ambasciatore israeliano. Israele fa lo stesso con il Console turco

La strage di lunedì sulla Striscia di Gaza, ha portato la tensione alle stelle tra la Turchia ed Israele, aprendo una profonda crisi diplomatica. Il governo di Ankara ha infatti deciso si espellere l’Ambasciatore israeliano dal Paese ed Israele ha fatto la stessa cosa con il Console turco, qualche ora dopo.

La Turchia ha infatti condannato duramente l’uccisione di oltre 60 palestinesi ed il ferimento di almeno altri 2.000, durante le violenze causate dall’apertura dell’Ambasciata americana a Gerusalemme, cosa sgradita al mondo arabo e non solo.

I sanguinosi scontri al confine tra Israele e Palestina hanno messo le Nazioni Unite nella condizione di intervenire formalmente affinché non si entri nella situazione di una vera e propria guerra. Nikolay Mladenov, Coordinatore Speciale dell’ONU per il processo di pace in Medio Oriente, nel corso della riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, convocata per i fatti di Gaza, ha affermato: “Israele deve calibrare l’uso della forza, deve proteggere i suoi confini ma farlo in modo proporzionato. Mentre Hamas non deve usare le proteste per mettere bombe e compiere atti provocatori”. Mladenov che ritiene la situazione disperata, ha poi aggiunto:  “La comunità internazionale deve intervenire e prevenire una guerra”.

Nel corso della riunione del Consiglio di Sicurezza, gli Stati Uniti hanno congelato una dichiarazione del Kuwait che, condannando la strage di palestinesi, chiedeva “un’indagine indipendente e trasparente delle Nazioni Unite per determinare la responsabilità”. A tal proposito, Zeid Ràad Al Hussein, responsabile dell’ONU per i Diritti Umani, ha affermato: “I responsabili delle vergognose violazioni dei diritti umani dovranno renderne conto”.

Intanto Israele, attraverso lo Shin Bet, la Sicurezza interna del governo di Tel Aviv, afferma che nel corso degli scontri, sono stati uccisi 24 terroristi palestinesi, aderenti ad Hamas o alla jihad islamica.

Il Ministero della Sanità della Striscia di Gaza però, è di parere diverso e denuncia la morte di una neonata di otto mesi che sarebbe morta a seguito delle inalazioni dei gas usati dall’esercito israeliano, mentre si trovava sotto una tenda con i genitori. A questo si aggiunge la morte di due palestinesi nella giornata di ieri, quella successiva agli scontri: morti che il Ministero imputa agli israeliani. Il primo è stato colpito ad Est del campo profughi di Al-Bureij, nella parte centrale della Striscia. L’uomo, Nasser Aourab, 51 anni, stava manifestando a seguito dell’anniversario della Nakba. La seconda vittima è stata uccisa sempre ad Est del medesimo campo profughi.

In tutto questo si registra anche l’allarme dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: “Il sistema sanitario è travolto da migliaia di feriti, servono 5,9 milioni di dollari per le necessità più urgenti”.

Antonio Marino

 

Foto: Ansa

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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