Economia

L’EUROPA BOCCIA I CONTI DELL’ITALIA

Di Maio: "Non credo che le nostre misure stiano bloccando la crescita"

Com’era ampiamente prevedibile, la Commissione Europea ha inflitto una sonora bocciatura ai conti italiani, nel suo Country Report. Il Vicepresidente Dombrovskis ha giudicato come “preoccupante” la situazione finanziaria del nostro Paese. Particolare attenzione sul Reddito di Cittadinanza per il quale, ha detto il Commissario europeo al Lavoro, Marianne Thyssen, bisognerà valutare “l’impatto sui conti; il costo sembra molto alto, 0,45% del PIL, che per l’Italia è molto, e bisogna quindi capire se è sostenibile”. “Un altro impatto da monitorare è sull’occupazione”, ha aggiunto la Thyssen, considerando che “le politiche del lavoro restano deboli in Italia”. “Monitoriamo cosa succede e come viene introdotto”, ha detto ancora il Commissario UE al Lavoro, rimarcando che se il Reddito di Cittadinanza andrà a sostituire quello di Inclusione, “avrà implicazioni sull’uso del fondo sociale” e di conseguenza “andrà ridiscusso”.

In buona sostanza, “la Manovra italiana include misure che rovesciano elementi di importanti riforme fatte in precedenza, in particolare sulle pensioni, e non include misure efficaci per aumentare il potenziale di crescita”.

Quelli che emergono dall’analisi dei conti italiani, sono squilibri economici “eccessivi”. Dombrovskis ha sottolineato che “il debito non scende a causa dei piani economici deboli del Governo” e che “in generale lo slancio delle riforme si è fermato”. Occorre migliorare “le finanze pubbliche, l’efficienza della Pubblica Amministrazione ed il sistema giudiziario, come va rafforzato il sistema finanziario”.

Secondo il Country Report, l’Italia ha realizzato  “un progresso limitato nel rispondere alle raccomandazioni specifiche per il Paese del 2018”. Se si sono fatti passi avanti nella lotta alla corruzione, così non è stato per lo “spostare la tassazione dai fattori produttivi, rivedere le spese fiscale e riformare i valori catastale” come nel “ridurre la quota delle pensioni di anzianità nella spesa pubblica”, “ridurre la durata dei processi di giustizia civile” e “affrontare le restrizioni alla concorrenza”.

Il Vicepremier, Luigi Di Maio non è d’accordo con l’analisi europea ed ha dichiarato: “Non credo che le nostre misure stiano bloccando la crescita”, ha affermato, sottolineando che le azioni del Governo “servono ad uscire da uno stato di crisi nel quale si trova l’Unione Europea”. “Noi siamo al governo da otto mesi e abbiamo davanti quattro anni di Governo che devono servire a rafforzare la produzione italiana proprio per evitare che in momenti di incertezza europea l’Italia non resti schiacciata”, ha concluso il Vicepremier.

Antonio Marino

Mostra Altro

Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
Pulsante per tornare all'inizio