Politica

Libia, Conte ad Haftar: “No a deriva militare”

Anche il Ministro della Difesa, ELisabetta Trenta, conferma la linea del Governo

Roma, 13 aprile – In un’intervista rilasciata a ‘Il Fatto Quotidiano’, il premier Giuseppe Conte è tornato a parlare del caos in Libia.

“Ho incontrato una delegazione di Haftar e ho ribadito la mia ferma opposizione a una deriva militare che farebbe ulteriormente soffrire il popolo libico”, ha affermato Conte.

Il Capo del Governo ha inoltre riferito che nel contesto europeo, potrà contare sul sostegno della Germania. La Cancelliera Angela Merkel si è infatti schierata contro Hftar che diversamente, è sostenuto dalla Francia. “Con la Merkel ci siamo aggiornati sulla crisi. Anche lei è molto preoccupata e condivide la nostra linea, lavoreremo insieme per perseguire in ambito europeo una linea comune  ed evitare che si proceda in modo disordinato”, ha detto Conte.

Circa le indiscrezioni riferite da ‘La Stampa’ per quanto riguarda un confronto avvenuto tra il Vicepremier, Matteo Salvini ed il suo omologo libico Maitig, esponente delle Brigate di Misurata, sodali di Al Sarraj, Conte ha dichiarato: “Il dossier libico lo coordino personalmente da Palazzo Chigi e farò in modo di evitare che si proceda con iniziative che potrebbero soggettivizzare il conflitto in corso. L’Italia non scommette su un attore o l’altro ma sulla volontà del popolo libico di vivere in pace e godere delle risorse del proprio territorio”. La possibilità che quanto sta accadendo in Libia possa produrre un’impennata dei flussi migratori, è assolutamente concreta. “C’è il serio rischio che si sviluppi una crisi umanitaria – ha fatto notare Conte -, che finirebbe per sfinire una popolazione già provata da otto anni di instabilità. In caso di conflitto armato, potrebbero interrompersi le rotte libiche interne di migranti provenienti da altri Paesi, in particolare dell’Africa subsahariana. Ma da Paese perlopiù di transito, la Libia diventerebbe un Paese di partenza delle migrazioni. Questo metterebbe a dura prova un sistema di accoglienza che non funziona ancora a livello europeo”.

Il premier inoltre, ha dato ampie garanzie sul fatto che”tutte le nostre unità sono impegnate a promuovere la stabilità del Paese svolgendo un ruolo chiave apprezzato universalmente. Ma siamo pronti a intervenire per tutelare la sicurezza”.

Conte ha parlato anche dei rapporti tra Italia e Stati Uniti, definendoli “sempre ottimi”.”Non c’è nessun disimpegno degli Usa a Tripoli, ma il dossier libico non può essere per Washington una priorità”. Washington vede di buon occhio il non schierarsi dell’Italia per quanto riguarda la crisi in Venezuela e neanche dagli accordi commerciali con la Cina, siglati nell’ambito della Via della Seta. “La nostra posizione di neutralità a Caracas può offrire un contributo per una mediazione tra governo e opposizione e gli Stati Uniti confidano in questo”, ha rimarcato il presidente del Consiglio.

Di Libia ha parlato anche il Ministro della Difesa, ELisabetta Trenta, confermando la linea del Governo italiano e quindi, le parole di Conte. In un’intervista a ‘Il Corriere della Sera’, Trenta ha affermato: “La situazione libica è in un momento di crisi. È bene che il governo rimanga unito e tutti i ministri si muovano con intelligenza e compostezza”. Il Ministro ha precisato inoltre che “se qualcuno pensa a un intervento militare in Libia, posso già dire che non esiste. Non saranno ripetuti gli errori del passato. E non sosterremo alcun ipotetico impegno di altri Paesi. Questo deve essere molto chiaro. Siamo vigili nel monitorare la sicurezza delle nostre aziende, vigili nel coordinare i nostri uomini a Misurata che con l’ ospedale da campo offrono sostegno importante alla popolazione locale, ma una Libia bis non esiste”.

La Voce

Mostra Altro

Redazione La Voce

Quotidiano d'informazione e cultura nazionale ed internazionale, fondato nel 2014

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio