Cronaca

Marco Carta scagionato dall’accusa di furto

Per il giudice è estraneo ai fatti e non convalida l'arresto

Milano, 1 giugno – Marco Carta è stato scagionato dall’accusa di furto aggravato per la quale era stato arrestato ieri sera a Milano, dopo che la sorveglianza de ‘La Rinascente’ di Piazza Duomo lo avrebbe sorpreso con 6 magliette rubate dal grande magazzino per un valore di 1.200 euro. Con Carta era stata arrestata anche una donna ritenuta colpevole dello stesso reato ed entrambi erano stati posti ai domiciliari.

Il giudice, nel corso del processo per direttissima svoltosi stamane presso il Tribunale di Milano, non ha convalidato l’arresto per il cantante, ritenendolo totalmente estraneo ai fatti, ascrivibili ad altre persone.

L’avvocato difensore di Carta, Avvocato Simone Giordano, a margine dell’udienza ha spiegato: “È stata chiarita la totale estraneità di Marco Carta. Il giudice non ha convalidato l’arresto e non ha applicato nessuna misura cautelare”.”Il fatto è attribuibile ad altri soggetti, lui è totalmente estraneo, è stato acclarato dal giudice. Marco è una bravissima persona”, ha aggiunto il legale.

Anche lo stesso Marco Carta ha commentato il brutto episodio: “Non sono stato io a rubare, per fortuna è andato tutto bene, sono felice di poterlo dire”. “Le magliette non ce le ho io, l’hanno visto tutti. Ora sono un po’ scosso”, ha aggiunto. “Chi li ha rubate? Non mi va di dirlo”, ha tagliato corto il cantante.

In buona sostanza, un enorme equivoco del quale il cantante è rimasto vittima.

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