Migranti: botta e risposta tra Di Maio e Renzi
Il Vicepremier: "Ha venduto i porti". L'ex Segretario Dem: "Bugiardo e ignorante"
Roma, 9 luglio – Il Ministro del Lavoro e Vicepremier, Luigi Di Maio, è tornato a parlare di immigrazione sulla scia delle polemiche sollevate dalle dichiarazioni di Matteo Salvini e dicendosi convinto che occorre cambiare “le regole di ingaggio delle missioni” europee.
“Un anno fa sono stato a parlare con Frontex – ha affermato Di Maio – e mi spiegarono che il governo Renzi diede la disponibilità di portare i migranti nei porti in cambio di punti di flessibilità usati per il bonus degli 80 euro. Ora la musica deve cambiare”. Le navi, ha proseguito il Vicepremier, “devono portare i migranti in tutti i porti. Se c’è bisogno di flessibilità di bilancio non la baratteremo con l’apertura dei nostri porti ma la chiederemo perché è un diritto dell’Italia come quella degli altri Paesi europei”.
“Anche la Germania sta iniziando a cambiare linea sull’immigrazione, il problema è arrivato fin nel cuore dell’Europa. Vale per l’immigrazione e per l’austerity. Sono rimasti in pochissimi a dire che va tutto bene nell’Unione Europea”. “E mentre gli altri stanno precipitando nel consenso come quello di Macron, il governo italiano è il più forte con un consenso altissimo”, ha concluso Di Maio.
La replica di Matteo Renzi è arrivata a stretto giro ed è stata durissima: “Due ministri del Governo italiano, Di Maio e Toninelli, continuano a mentire anche oggi a proposito di flessibilità europea e immigrazione. Quei due o sono bugiardi o sono ignoranti, nel senso che ignorano i fatti. E mi spiace dirlo, trattandosi di membri del Governo del nostro Paese. Basta però ricordare la realta’”, ha scritto l’ex Segretario Dem ed ex premier aggiungendo: “La flessibilità – annunciata a Strasburgo il 13 gennaio 2015 – era parte integrante dell’accordo per eleggere Juncker – ricorda Renzi – Non c’entra nulla con le politiche migratorie. Nulla. Era un accordo politico di risposta all’austerita’ del Fiscal Compact. Sono due dossier politici diversi”.
Antonio Marino