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MIGRANTI LIFELINE: IL FRANCESE RIPROVA A FARE IL FURBO CON L’ITALIA

Macron stavolta manda avanti il suo Ministro per gli Affari Europei per rifilarci ciò che non vuole

Delle due, l’una: all’Eliseo o ci fanno o ci sono. La nave della ONG Lifeline, carica di migranti ed alla ricerca di un porto compiacente dove farli sbarcare, diventa ancora un caso internazionale che vede contrapposta la Francia all’Italia.

Il rappresentante della ONG, Axel Steier è stato chiaro: se Malta non apre i suoi porti, la Lifeline farà rotta a Nord, verso la Spagna o la Francia. Questo è bastato a Macron per prendere, tanto per cambiare, le distanze dalla “patata bollente”. Il ducetto dell’Eliseo stavolta non si è esposto direttamente, preferendo far mettere la faccia al suo Ministro per gli Affari Europei, tal Nathalie Loiseau che, appena aperta bocca, è riuscita nello straordinario miracolo negativo di fare una figura da poveretta in poche battute. “Tecnicamente, praticamente, è all’Italia che spetta ricevere la nave”, ha affermato la Loiseau la quale, pur vantando nel suo curriculum ampia esperienza in ambito di politica estera, ha dimostrato di appartenere alla categoria di coloro i quali aprono la bocca senza aver collegato il cervello.

Ignorando completamente il fatto che la Lifeline è una sorta di reato su chiglia che ha infranto qualsivoglia direttiva della Guardia Costiera italiana e libica, con quell’arroganza tipica del Paese al quale appartiene, la Loiseau si è permessa il lusso di impartire lezioni: “La Francia ricorda il diritto internazionale: quando c’è una nave e si fa un salvataggio in mare, è il caso dei passeggeri della Lifeline, li si sbarca al porto più vicino, è Malta o l’Italia”. La temeraria francese ha poi aggiunto: “Questo non a tutti va bene, è il diritto internazionale, non siamo qui per sostituire il diritto con la legge della giungla”.

Prima ancora di parlare di diritto e legge della giungla, la francese dovrebbe ricordarsi di come il suo Paese tratta i migranti al confine di Ventimiglia.

Il Vicepremier italiano, Luigi Di Maio ha tentato di spiegarle, chissà con quanto successo, che “una cosa sono i salvataggi in mare, altra cosa è il traghettamento”. Di Maio ha poi sottolineato quale sarà il destino della Lifeline se dovesse approdare in Italia: il sequestro.

Quello del sequestro, è un concetto che è stato rimarcato anche dall’altro Vicepremier italiano, Matteo Salvini il quale si è detto stupito della “cattiveria dei francesi” che ci danno dei lebbrosi per non voler agevolare sbarchi clandestini, ma se ne guardano bene dal farlo loro. Salvini auspica l’apertura del porto di Marsiglia: pura fantascienza.

Il motivo per il quale la Francia non farà mai nulla di simile sta nel fatto che, come lo stesso Salvini ha ricordato, la Francia in termini di ricollocamenti è inadempiente in ragione di 9.000 unità. Ciononostante dall’oltralpe trovano il coraggio di additare Orban, il leader dell’Ungheria, come un pericoloso razzista. Peccato che l’Ungheria sia inadempiente per sole per 300 unità. ben poca cosa rispetto a questi arroganti francesi. Questa è la loro politica: professorini e nel contempo ignoranti.

Chi sa, fa e chi non sa, insegna.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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