Cronaca

Milano. Il Sindaco dà il via libera al “piano moschee”: divampa la polemica

Quattro regolarizzate e due di nuova apertura

Milano, 6 giugno – La Giunta del Comune di Milano ha dato il via libera al ‘Piano delle attrezzature religiose’ che prevede, tra le altre cose, la regolarizzazione di quattro moschee e l’apertura di due nuove. Il provvedimento ha fatto divampare la polemica tra i presidenti dei Municipi interessati, i cittadini residenti e Palazzo Marino.

Il ‘Piano delle attrezzature religiose’ è stato predisposto dalla Regione e contiene una serie di condizioni per poter aprire edifici di culto quali, strade di collegamento, parcheggi e distanze minime.

Quanto agevolato dalla Giunta comunale di Milano, va però a scontrarsi con quanto previsto dal contratto di governo Lega-M5s che prevede il varo di una legge finalizzata allo stanziamento di fondi per realizzare luoghi di culto regolari.

A Milano, esistono 299 luoghi di culto ai quali se ne andranno ad aggiungere altri 18. Di questi, tre sono su aree pubbliche e saranno quindi soggetti a bando non appena approvato il Piano di Governo del Territorio. I punti si trovano in Via Marignano, Via Esterle ed un altro da localizzare all’interno del parcheggio Trenno, in Via Novara. Il Palasharp non è più menzionato. A Via Marignano è interessata la comunità evangelica mentre a Via Esterle e Via Novara guardano i musulmani. Richiese che potrebbero essere accolte, riguardano gli immobili di Via Padova/Cascina Gobba (Associazione Al-Waqf Al-Islami in Italia), Via Maderna (Comunità Culturale Islamica Milli Gorus), Via Gonin (Associazione Culturale no profit Der El Hadith) e Via Quaranta (Comunità Islamica Fajr). Scompare Viale Jenner.

Il bando è rivolto a tutte le confessioni religiose. L’Amministrazione comunale ha accolto le richieste di 42 comunità religiose. Di queste, 24 miravano a luoghi precisi e quattro in particolare, entravano nell’interesse delle comunità islamiche.

Nel merito è intervenuto l’Assessore Maran. Sottolineando che non si tratta di una sanatoria, l’Assessore ha affermato che “con questo piano non solo intendiamo garantire il pieno diritto di culto a tutte le religioni ma vogliamo farlo rispettando tutte le condizioni di sicurezza, selezionando luoghi adatti e ponendo fine a soluzioni improprie come gli scantinati, con le necessarie verifiche da parte del Ministero degli Interni”.  “Questa è una proposta base – ha aggiunto Maran -. Nei prossimi 60 giorni le parti sociali e i Municipi potranno presentare le proprie osservazioni al piano. La nostra è una proposta molto conservativa che ha tra le finalità anche quella di spostare i luoghi di preghiera dagli edifici residenziali”.

Come detto, i presidenti del Municipi interessati e a guida Centrodestra, hanno espresso il loro disappunto. Si tratta del Municipio 2 dove si trova Via Esterle, il 4 con Via Marignano ed il 7 con il parcheggio Trenno/Via Novara. Paolo Guido Bassi, presidente del Municipio 4, ha dichiarato: “Ciò che ci ha lasciato più perplessi è aver scoperto dai giornali la decisione di Palazzo Marino. Nessuno ci ha chiamati né ci ha informati della volontà di lanciare un bando relativo a edifici delle nostre zone”. Non da meno, Samuele Piscina, presidente della zona 2: “Chiediamo da anni in gestione al Comune l’edificio di via Esterle, così da poterlo impiegare per le attività dedicate ai cittadini. Ma non ce lo vogliono dare, preferiscono destinarlo agli islamici”.

Anche i cittadini residenti nelle zone interessate dal bando, non nascondono la loro irritazione. Un residente di Rogoredo, nel Municipio 4, ha scritto su Facebook: “A Rogoredo abbiamo il via vai di zombie (riferimento al bosco della droga ndr). Perché non beccarci anche una bella moschea? Grazie mille”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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