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Missile sull’aereo ucraino: l’Iran respinge le accuse

Il presidente dell’Organizzazione per l’Aviazione Civile iraniana, Ali Abedzadeh, nel corso di una conferenza stampa ha seccamente respinto le accuse contro Teheran circa responsabilità sulla caduta dell’aereo ucraino che, ipotesi vorrebbero essere stato colpito da un missile iraniano. “Una cosa è certa: questo aereo non è stato colpito da un missile”, ha affermato Abedzadeh.

Intanto Kiev potrà avere accesso alle scatole nere del Boeing caduto. Nel merito, Abedzadeh ha dichiarato: “Le informazioni nelle scatole nere sono assolutamente cruciali” per favorire le indagini. Ha precisato inoltre che le notizie diffuse prima che “vengano estratti i dati, non sono pareri di esperti”. “Abbiamo visto alcuni video, confermiamo che l’aereo ha preso fuoco per 60-70 secondi ma dire che è stato colpito da qualche cosa non è corretto sul piano scientifico”, ha aggiunto Abedzadeh.

A puntare il dito contro l’Iran erano stati diversi Paesi dell’Occidente tra i quali, il Canada. Teheran ha chiesto sia al Canada che agli Stati Uniti una condivisione delle informazioni relative alla tragedia. Kiev, dal canto suo, intende affrontare il tema in un incontro tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ed il Segretario di Stato americano, Mike Pompeo. Secondo quanto affermato dal Ministro degli Esteri ucraino, gli Stati Uniti avrebbero già dato all’Ucraina “dati importanti sulla tragedia aerea”.

Per quanto riguarda la posizione iraniana nelle indagini, è stata chiesta la partecipazione dell’Ucraina e della Boeing, così come quella di ogni altro Paese dal quale provenivano le vittime del disastro. Anche la Francia è stata invitata a prendere parte alle indagini poiché il motore dell’aereo caduto era stato realizzato attraverso una joint company del gruppo francese Safran e dell’americana Ge Aviation. Un atteggiamento distensivo, quello di Teheran, considerando che in un primo momento avevano negato le scatole nere alla Boeing e a Washington.

“Secondo le norme internazionali, alle indagini possono partecipare i rappresentanti dell’agenzia dell’aviazione civile del Paese in cui è avvenuto l’incidente, l’agenzia dell’aviazione civile del Paese che ha emesso il certificato di volo, il proprietario della compagnia, il costruttore dell’aereo e quello del motore. Un delegato ucraino è già in Iran. Invitiamo la Boeing a inviare un suo rappresentante per partecipare al processo di analisi dei dati della scatola nera e diamo il benvenuto alla partecipazione di tutti i Paesi che hanno perso propri cittadini nell’incidente”. Lo ha detto il portavoce del governo di Teheran Ali Rabiei in una Nota, aggiungendo le accuse all’Iran sono “un’operazione psicologico del governo Usa e di quelli che lo sostengono”.

A difesa dell’Iran è scesa in campo la Russia. Il vice ministro degli Esteri russo, Sergei Riabkov, non ritiene che sussistano presupposti per muovere accuse contro Teheran. “Agli specialisti – ha detto Riabkov – deve essere data la possibilità di analizzare la situazione e trarre delle conclusioni”. “Cominciare una sorta di gioco d’azzardo sarebbe quantomeno inappropriato”, ha aggiunto l’esponente del Cremlino.

Di parere diverso la NATO che non prescinde dalle accuse all’Iran. Il Capo dell’organizzazione atlantica, Jens Stoltenberg ha dichiarato: “Non entrerò nei dettagli della nostra intelligence ma ciò che posso dire è che non abbiamo motivo di non credere ai rapporti che abbiamo visto da diverse capitali alleate della NATO”.

L’Unione Europea invita a svolgere “un’inchiesta indipendente e credibile”. Lo ha detto un portavoce della Commissione Europea. L’inchiesta, ha aggiunto il portavoce, dovrà tenere conto delle “regole dell’organizzazione dell’Aviazione Civile internazionale”.

La Voce

Foto: Ansa/EPA

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Redazione La Voce

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