Calcio Serie A

Napoli: dopo l’addio di Sarri, Ancelotti firma per tre anni

L'ingaggio del tecnico emiliano è sinonimo di un innalzamento dell'asticella delle ambizioni

Il Napoli ufficializza l’arrivo sulla propria panchina di Carlo Ancelotti a partire dalla prossima stagione; il tecnico emiliano, che dopo i trionfi con il Milan aveva continuato ad alzare trofei in Inghilterra, Francia, Spagna e Germania, torna alla guida di una squadra italiana firmando un ricco triennale da 6,5 milioni di euro a stagione con il club partenopeo.

Aurelio De Laurentiis colma così, con quella che probabilmente è l’opzione più altisonante sulla piazza, il vuoto lasciato dalla partenza di Maurizio Sarri, con il quale i rapporti erano ormai giunti ad un punto di non ritorno. Il tecnico toscano nella scorsa stagione ha condotto il Napoli al proprio record di punti (91) che tuttavia non è risultato sufficiente per portare nel Golfo il fregio nazionale atteso ormai da 28 anni; sotto la guida del “comandante”, come ribattezzato dai tifosi, la compagine partenopea ha offerto con regolarità un calcio estremamente spumeggiante, giungendo anche a credere nella possibilità dello scudetto, sfumato nel finale di stagione a seguito di un crollo fisico ed emotivo.

Proprio la costruzione di una mentalità vincente è ciò che dirigenza e tifoseria chiedono al nuovo tecnico reggiano, che sulla personalità ha di frequente costruito le proprie vittorie. Tra i tifosi, tuttavia, non mancano voci dissonanti circa l’arrivo a Napoli di Ancelotti; fermo il giudizio sul curriculum dell’ex allenatore di Juventus e Milan, i sostenitori azzurri non mancano di manifestare qualche perplessità legata proprio all’indole caratteriale del nuovo condottiero, storicamente placido, in una piazza che invece vive di emozioni esplosive, marchio di fabbrica nel bene e nel male di una città che rimane unica. Per altro verso, però, proprio l’attitudine alla moderazione di Ancelotti sembra essere l’unica via percorribile per plasmare una convivenza pacifica con un presidente fumantino quale è De Laurentiis.

Non vi è dubbio, inoltre, che sull’animo attuale dei tifosi incida la scossa legata all’addio di Sarri, tecnico amatissimo dalla platea napoletana non solo per l’effervescenza calcistica espressa sul terreno di gioco, ma anche per la schiettezza, non sempre cordiale ma indubbiamente efficace, manifestata nelle conferenze stampa. Allo stesso modo, sembra pesare sull’iniziale giudizio il passato recente del tecnico di Reggiolo, che non sempre è riuscito a conquistare integralmente il sostegno dell’ambiente in cui si è trovato a lavorare. Basti pensare, a tale proposito, a come sia stato liquidato senza rimpianti dal Real Madrid, nonostante la conquista della “Decima”, o dal Bayern Monaco, contesto vincente ma troppo algido e poco propenso ad assimilare caratteri “latini”, come anche l’esperienza presso i bavaresi di Guardiola può testimoniare.

Resta comunque chiaro il messaggio mandato da De Laurentiis e dal d.s. Giuntoli alla tifoseria; nonostante la delusione per il mancato successo, solo accarezzato e non anche abbrancato, e l’amarezza per la separazione da Sarri, il Napoli non smantella, ma, anzi, l’ingaggio di Carlo Ancelotti è sinonimo di un innalzamento dell’asticella delle ambizioni, con la caccia allo scudetto che a questo punto diventa ancora di più un traguardo obbligato.

Gigi Bria

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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