Politica

Oggi il Decreto Crescita in Consiglio dei Ministri

Tensione tra Lega e M5S per la norma 'Salva Roma'

Roma, 23 aprile – Quello che si preannuncia per oggi è un Consiglio dei Ministri ad altissima tensione per quanto riguarda i rapporti tra Lega e Movimento Cinque Stelle. Sarà infatti affrontato lo spinoso Decreto Crescita nel quale i pentastellati vorrebbero inserire la cosiddetta norma ‘Salva Roma’ che prevede uno stanziamento di fondi pari a circa 12 miliardi di euro per contribuire a sanare il debito vertiginoso della Capitale.

Alla norma si oppone il Carroccio: “Regali a qualcuno non ne facciamo. Non ci può essere un intervento ‘Salva Raggi’ quando ci sono tanti Comuni italiani in difficoltà e che hanno bisogno. O si aiutano tutti oppure non ci sono cittadini di serie A o di serie B, così come non ci sono sindaci di Serie A e di Serie B”, ha dichiarato il Vicepremier e leader leghista, Matteo Salvini.

Al Ministro dell’Interno ha replicato il Viceministro dell’Economia, Laura Castelli: “I problemi sono diversi e a ciascuno serve la sua cura”. “Non c’è sempre bisogno di un nemico, perché in questo caso non c’è un nemico”, ha detto ancora Castelli. Il Viceministro ha poi rimarcato che il ‘Salva Roma’ serve per concludere una gestione commissariale “voluta dal governo Berlusconi nel 2008”, cosa che comporterebbe “un considerevole risparmio per lo Stato e per i cittadini”. La norma, se inserita nel Decreto Crescita e approvata, tra le altre cose darebbe al Comune di Roma la facoltà di rinegoziare mutui aperti.

Il Viceministro ha spiegato inoltre che, nel momento di conversione del Decreto Crescita “verranno inserite norme utili a risolvere le problematiche di molti Comuni, ognuno con una specificità” e non si tratta di una norma ‘Salva Raggi’. Stando a fonti leghiste, a beneficiarne sarebbero infatti anche altre amministrazioni comunali le cui casse non godono di buona salute, come ad esempio Catania, Caserta, Savona e Rieti.

Una possibile soluzione del nodo ‘Salva Roma’ potrebbe passare dallo stralcio della norma dal Decreto Crescita ed affrontarla in un secondo momento nell’ambito parlamentare, in funzione delle richieste leghiste.

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Redazione La Voce

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