Ponte di Genova. L’elenco dei nomi di chi sapeva del pericolo
La Guardia di Finanza lo ha consegnato alla Procura
Genova, 4 settembre – Si strige il cerchio investigativo sul crollo del ponte Morandi a Genova. La Guardia di Finanza ha consegnato alla Procura del Capoluogo ligure un elenco di nomi di coloro i quali pare sapessero del fatto che il viadotto avrebbe potuto crollare. Si tratta di dirigenti, funzionari, manager e tecnici. Tra le persone iscritte nell’elenco delle Fiamme Gialle, i vertici di Autostrade per l’Italia e di SPEA, società controllata da Atlantia ed incaricata della sorveglianza e della manutenzione delle infrastrutture. A questi si aggiungono nomi del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Allo stato attuale, nessuno degli iscritti nella lista è indagato. La Procura infatti, deve ancora focalizzare gli eventuali capi d’accusa che vanno dall’abuso di ufficio all’omicidio plurimo colposo, al disastro colposo o all’attentato colposo alla sicurezza dei trasporti.
Secondo quanto riferito da ‘Il Corriere della Sera’ e ‘La Repubblica’, all’attenzione dei magistrati ci sono l’Amministratore Delegato di Autostrade, Giovanni Castellucci; il presidente, Fabio Cerchiai; Il Direttore Centrale Operativo, Paolo Berti; il responsabile delle opere di manutenzione, Michele Donferri Mittelli; e Paolo Strazzullo, responsabile del procedimento di retrofitting previsto per rinforzare la struttura.
I dirigenti del Ministero sono Vincenzo Cinelli, Direttore Generale della Vigilanza; Bruno Santoro, Capo della Divisione tecnico-operativa della rete autostradale, e Giovanni Proietti, responsabile della Divisione analisi e investimenti. Per quanto riguarda la SPEA, l’Amministratore Delegato Antonino Galatà, il responsabile del progetto di retrofitting, Massimiliano Giacobbi ed il Capo del piano sicurezza, Massimo Bazzanelli.
Circa i nomi locali dei manager locali, il Provveditore interregionale per le Opere Pubbliche, Roberto Ferrazza ed i suoi collaboratori: Alessandro Pentimalli e Salvatore Buonaccorso, oltre a Carmine Testa, responsabile dell’articolazione locale della Direzione di vigilanza.
Antonio Marino