Politica

SALVINI E LA LEGALITA’ NEI CAMPI ROM: A QUALCUNO NON STA BENE

Il Ministro degli Interni vuole capire la situazione: divampa la polemica

Il Ministro degli Interni, Matteo Salvini intende approfondire la situazione dei campi Rom nel nostro Paese. Lo ha affermato ieri dicendo chiaramente che “occorre una ricognizione per vedere chi, come, quanti sono, rifacendo quindi il censimento. Facciamo un’anagrafe, una fotografia della situazione”.

Nulla di straordinario: è nelle prerogative del Viminale accertarsi di quelle che sono le condizioni di legalità in contesti dove spesso, questo termine non è di uso corrente. Naturalmente, non tutti i Rom sono considerabili elementi da galera. C’è chi si è emancipato, lavora, vive nel rispetto delle leggi e non crea problemi. A fronte di queste persone perbene però, non si può ignorare il contraltare fatto di soggetti allergici alla rettitudine, che vivono ordinariamente di reati e sottraggono i figli agli obblighi scolastici, preferendo insegnar loro a delinquere. E’ in questo contesto che Salvini vuole mettere le mani e non c’è di che stupirsi.

Tuttavia, le parole del titolare del Viminale sono state artatamente strumentalizzate dai soliti noti che hanno “giocato” sulla parola “censimento”, facendola passare come sinonimo di schedatura.

Un coro di proteste e, in certi casi anche di minacce, si è alzato ad attaccare il Ministro. I primi a parlare, gli esponenti dell’ “Associazione Rom e Sinti”. Il presidente Carlo Stasolla ha dichiarato: “Il ministro dell’Interno sembra non sapere che in Italia un censimento su base etnica non è consentito dalla legge. Inoltre esistono già dati e numeri su chi vive negli insediamenti formali e informali e i pochi rom irregolari sono apolidi di fatto, quindi inespellibili. Ricordiamo anche che i rom italiani sono presenti nel nostro Paese dal almeno mezzo secolo e a volte sono ‘più italiani’ di tanti nostri concittadini”. “Dopo i migranti – prosegue Stasolla – ecco la volta dei rom. C’era da aspettarselo. Salvini menziona il suo collega di partito Maroni dimenticando che fu proprio lui a inaugurare nel 2008 la costosissima e fallimentare ‘Emergenza Nomadi’ che, oltre ad essere dichiarata illegittima dal Consiglio di Stato, creo’ l’humus sul quale nacque Mafia Capitale. Invitiamo il ministro Salvini a perdere un po’ di tempo dietro lo studio e l’analisi delle questioni”.

Dopo i toni gentili di Stasolla, non potevano ovviamente mancare le minacce. Angela Casamonica, esponente della famiglia Rom più nota di Roma, ha affermato: Salvini non mi fa paura. Mi sembra una brava persona. Lui parla, fa il suo lavoro, ma con noi deve rigare dritto, non dire che viene a cacciare le persone”. “Prima di parlare di noi – ha aggiunto la Casamonica – si devono lavare la bocca. Non siamo criminali, abbiamo lavorato sempre. Siamo Rom, ma nelle roulotte ci vivevamo 50 anni fa. Oggi abbiamo case guadagnate con il sudore, non siamo come gli slavi” e conclude: “Siamo italiani”.

Resta da capire dove la Signora Casamonica avrebbe letto che Salvini li vuole cacciare. Al contrario, il Ministro ha affermato che  “i rom italiani purtroppo te li devi tenere a casa”. Va da sé che quel purtroppo era riferito a chi vive nell’illegalità e quindi, la famiglia Casamonica non ha nulla da temere, per dichiarazione espressa della Signora Angela che descrive la sua famiglia come persone che si sono guadagnate ciò che hanno con onestà.

A sostegno delle parole di Angela Casamonica interviene un altro membro della famiglia, Luciano: “Salvini può dire quello che vuole, ma noi Casamonica siamo italiani da 7 generazioni. Con due parole non può cambiare la vita delle persone. Io sono nato a Roma e mi sento romano. Lavoro e ho fatto cinema. I miei figli sono nati qui e il mio papà era abruzzese”.

Potevano forse mancare i commenti sdegnati del Partito Democratico? Certo che no. Il Segretario reggente, Maurizio Martina ha definito l’iniziativa del Viminale, “aberrante” ed aggiunge: “E’ l’ultimo atto di un escalation di messaggi pericolosi e inaccettabili. L’ennesima provocazione che non aiuta a risolvere i problemi. Fermatevi. Non c’è futuro nella paura”. Prendiamo atto che verificare le condizioni di legalità in un determinato strato sociale, per Martina è “aberrante”, foriero di “messaggi pericolosi e inaccettabili” nonché una “provocazione”. La dialettica politica dell’opposizione è comprensibile finché non tracima nel ridicolo. Suvvia, Martina! Ma Lei è veramente convinto di quello che ha detto?! Pensa forse che Salvini stia allestendo treni blindati e campi di concentramento?! Ciò che sta facendo il Ministro degli Interni è semplicemente garantire l’inesistenza di sacche di illegalità sul territorio nazionale: tutto lì.

Anche l’ex premier Gentiloni dice la sua affidandola a Twitter: “Ieri i rifugiati, oggi i rom, domani le pistole per tutti. Quanto è faticoso essere cattivo”.

Levata di scudi contro Salvini anche dalla comunità ebraica. Noemi Disegni, presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane dice: “L’annuncio del ministro Salvini di un possibile censimento della popolazione rom in Italia preoccupa e risveglia ricordi di leggi e misure razziste di appena 80 anni fa e tristemente sempre più dimenticate. Non c’è ricerca del consenso, non c’è ansia di ordine pubblico che giustifichi la proposta inquietante di enucleare specifiche categorie sociali di cittadini, di censirli e di sottoporli a speciali politiche di sicurezza solo a loro riservate”.

Per sgombrare il campo da dubbi, Salvini è dovuto tornare sulla questione spiegando: “Non è nostra intenzione schedare o prendere le impronte digitali a nessuno. Il nostro obiettivo è una ricognizione della situazione dei campi rom. Intendiamo tutelare prima di tutto migliaia di bambini ai quali non è permesso frequentare la scuola regolarmente perché si preferisce introdurli alla delinquenza. E vogliamo anche controllare come vengono spesi i milioni di euro che arrivano dai fondi europei”. Il Ministro ha poi replicato alle parole dei Casamonica affermando che “minacce” ed “inviti a rigare dritto” non lo intimidiscono ma al contrario, gli danno “ancora più forza per riportare ordine, legalità e giustizia in Italia”.

Per la cronaca, secondo il dati dell’ ‘Associazione 21 Luglio’, attualmente in Italia vivono tra i 120 ed i 180mila Rom e Sinti. Di questi, 26mila vivono in baraccopoli e rappresentano lo 0,4% della popolazione italiana. Sempre a proposito di baraccopoli, 9.600 sono quelle abusive mentre 16.400 sono quelle gestite dalle Autorità Pubbliche. Parlando di baraccopoli istituzionali, 84 sono al Nord, 71 al Centro e 13 al Sud. Dei residenti, il 55% ha meno di 18 anni ed 43% è cittadino italiano. Entrando poi nel merito degli sgomberi, nel solo anno 2017 ne sono stati effettuati 230: di questi, 96 al Nord, 91 al Centro e 43 al Sud.

Solo a guardare i dati relativi a baraccopoli abusive e sgomberi, forse, prima di parlare di razzismo ed altre imbecillità, bisognerebbe riflettere e non girarsi dall’altra parte.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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