Speciale crisi di Governo

SALVINI SI PREPARA A MARTEDI’ MENTRE IL M5S LO SCARICA

Il leader leghista: "Parlerò agli italiani. Senza Governo, elezioni". Intanto, Grillo ed i suoi lo bollano come "interlocutore non più credibile". E' scontro a distanza tra il Segretario del Carroccio e Di Maio

Quella che si apre oggi è la settimana cruciale per le sorti del Governo gialloverde che ormai, salvo colpi di scena, sembrano già segnate. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha dichiarato: “Mi sto preparando al discorso di martedì al Senato. Parlerò anche ai 60 milioni di italiani per spiegare che sta accadendo: il re è nudo. Le trattative sottobanco che si facevano nel buio delle stanze, ora si fanno alla luce”. “Con un governo Renzi, Prodi, Boschi – ha proseguito Salvini -, avremo i porti stra-aperti. Ma gli italiani non si meritano il ritorno di un Renzi qualunque…”.

“Se qualcuno ha deciso ribaltoni e inciucioni lo dica ad alta voce: se non c’è Governo la via maestra sono le elezioni, altrimenti ci si risiede al tavolo e si lavora”.

“Renzi e Boschi sono il passato, non perché lo dice Matteo Salvini ma perché lo hanno detto gli italiani in una, due, tre, dieci elezioni. Farò di tutto per evitare che gli italiani anneghino in un governo di sinistra che è stata bocciata a tutte le elezioni. Qua gli unici traditori saranno coloro che eventualmente dovessero tradire il voto popolare per riesumare mummie alla Renzi e Boschi”, ha detto ancora il leader leghista. Parlando poi di Romano Prodi che si è detto favorevole ad un Governo istituzionale, Salvini ha affermato: “In queste ore qualcuno sta trescando e promettendo poltroncine e poltroncine per occupare il potere alla faccia degli italiani per 3 anni: o governo o voto, ma mai mai mai con Renzi e mai con la Boschi”.

“Tante cose non andavano e non vanno ma l’ultima delle cose che faccio, non per me che sono l’ultimo dei fessi ma per il bene del popolo italiano, è riaprire le porte agli sciagurati del Pd e restituire le chiavi di casa e del conto corrente degli italiani a Renzi, Boschi, Lotti e compagnia: no”, ha concluso Salvini.

Intanto però, il Movimento Cinque Stelle ha definitivamente scaricato il leader leghista. In vista della giornata di martedì in Senato, ieri Beppe Grillo ha convocato i vertici pentastellati nella sua villa a Marina di Bibbona, in provincia di Livorno. All’incontro, oltre al fondatore del M5S, erano presenti Luigi Di Maio, Beppe Grillo, Davide Casaleggio, Roberto Fico, Alessandro Di Battista, Paola Taverna e i capigruppo Patuanelli e D’Uva.

A margine del vertice, è stata diffusa una Nota dai contenuti inequivocabili: “Tutti si sono ritrovati compatti nel definire Salvini un interlocutore non più credibile”. Il Movimento dà a Salvini la responsabilità di aver prima “staccato la spina al governo del cambiamento l’8 agosto tra un mojito e un tuffo. Poi questa vergognosa retromarcia in cui tenta di dettare condizioni senza alcuna credibilità, fanno di lui un interlocutore inaffidabile, dispiace per il Gruppo parlamentare della Lega con cui è stato fatto un buon lavoro in questi 14 mesi”. “Il Movimento – conclude la Nota – sarà in Aula aula al Senato al fianco di Giuseppe Conte il 20 agosto”.

Immediata la replica della Lega a quanto affermato dal M5S. In una Nota congiunta, i capigruppo del Carroccio, Romeo e Molinari, scrivono: “Se i grillini preferiscono Renzi alla Lega, lo dicano chiaro. Gli italiani sapranno chi scegliere”.

A rincarare la dose ci hanno pensato i leghisti Claudio Borghi e Alberto Bagnai. “Riforma dell’Europa e delle banche a braccetto con Renzi, Boschi e Prodi? Sarebbe tradimento per salvare le poltrone”, hanno affermato.

A controreplicare alle parole dei leghisti, i capigruppo pentastellati, Patuanelli e D’Uva. “In casa Lega i comunicati della disperazione. Dopo aver aperto una crisi di governo in pieno agosto, portando il Paese sul baratro, hanno anche il coraggio di parlare e arrivano ad inventarsi la fake news su Renzi, perché non sanno più dove sbattere la testa. I capigruppo lega invece di attaccare M5s se la prendano con quell’irresponsabile di Salvini. È chiaro a tutti, anche a molti leghisti, che la colpa di questa inverosimile situazione sia solo la sua. Adesso che hanno fatto la frittata, che hanno tradito, non vengano a piangere da noi”.

Lo scontro a distanza è proseguito con le parole di Salvini che, intervenendo dal festival della Versiliana a Marina di Pietrasanta, in provincia di Lucca, ha detto: “I 5 Stelle sono pronti ad andare con Renzi e la Boschi domattina e sono io quello inaffidabile? Ho fatto venire a galla in questi giorni che per qualcuno la poltrona vale seimila volte di più della democrazia. “Martedì – ha proseguito Salvini – ci sono all’ordine del giorno le comunicazioni del presidente del Consiglio. Le ascolterò e vediamo cosa dirà. Sono laico da recepire messaggi positivi o negativi; certo che poi la via maestra la valuta presidente Mattarella. Sarebbe folle mandare al governo minoranze bocciate alle elezioni. Il governo degli sconfitti sarebbe una truffa”. “Mi aspetto un sussulto di dignità e coscienza da parte della maggioranza dei parlamentari – ha proseguito -. Fare il governo dei perdenti per salvare la poltrona mi sembrerebbe squallido. Do anima e vita per dare un governo serio a un popolo serio. Io vado avanti”.  “Sono felice, il meglio deve ancora venire. La cosa più bella ancora non l’ho fatta, ho avversari ben radicati nei sistemi che contano. Andiamo avanti a combattere anche senza poltrone. Non ci spaventa”, ha aggiunto Salvini.

A replicare a Salvini, il leader del M5S, Luigi Di Maio attraverso l’ANSA. “Le offese di Salvini al M5S e al sottoscritto? Sta inventando di tutto, è il senso di colpa di chi ha tradito e non sa come uscirne. Mi dispiace perché con tutte le contraddizioni di questi giorni inizio a pensare che abbia perso la testa”. “Nessuno del M5S si siederà mai al tavolo con Renzi”, ha aggiunto Di Maio.

Salvini in serata, intervenendo alla festa della Lega Toscana a Massa, in provincia di Massa Carrara, ha affermato: “Tenete il telefono acceso perché se ci sarà da difendere l’Italia, la libertà e la democrazia ci saremo”. Circa i destini del Governo, il leader leghista ha detto: “Dipende da cosa dice Conte”, riferendosi all’intervento del premier, martedì in Senato. “Se il presidente del Consiglio dipinge un’Italia che non è la mia, amici come prima. Se traccia un percorso che fa bene all’Italia, chi sono io per dire no?”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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