Cronaca

SEA WATCH: SI RISCHIA L’EMERGENZA SANITARIA

Matteo Orfini e Maurizio Martina sono saliti a bordo in rappresentanza del Partito Democratico. Nonostante fossero stati autorizzati dalla Prefettura, la magistratura li ha indagati

La vicenda della nave ONG, ‘Sea Watch’ con a bordo 47 migranti, continua ad infiammare il dibattito politico.

Dopo che la Capitaneria di Porto di Siracusa ha imposto il divieto di navigazione in un raggio di mezzo miglio dalla nave, una delegazione del Partito Democratico composta dal presidente, Matteo Orfini e dal Segretario, Maurizio Martina, ha chiesto ed ottenuto dalla Prefettura della città siciliana, il permesso di poter salire a bordo della nave. A tal proposito, Orfini ha dichiarato: “Finché il governo non aprirà il porto e li farà sbarcare noi non arretreremo di un passo in questa battaglia di umanità”. Maritina, riferendosi ai migranti a bordo, ha affermato che si tratta di “persone da troppo tempo ostaggio di una condizione per noi incredibile”.

La singolarità della situazione vuole che, nonostante i due politici fossero stati autorizzati dalla Prefettura ad accedere alla ‘Sea Watch’, risulterebbero indagati proprio per essere saliti a bordo. Ad affermarlo, il presidente del PD.

Intanto, la situazione sanitaria a bordo della nave, sta andando verso l’emergenza. Il comandante della nave ha fatto sapere che anche il terzo bagno dei tre presenti sulla ‘Sea Watch’, starebbe per raggiungere la saturazione. I rifiuti organici non possono essere smaltiti nello specchio di mare dove si trova la nave.

Da Palazzo Chigi, c’è l’attacco nei confronti della ONG. Il Governo, in una Nota ha dichiarato: “Si conferma la temeraria condotta della Sea Watch che, in condizioni di mare mosso, anziché trovare riparo sulla costa tunisina distante circa 40 miglia, universalmente considerata porto sicuro, si è avventurata in una traversata di centinaia di miglia mettendo a rischio l’incolumità dei migranti a bordo”. “Rimane un quesito: l’obiettivo della Sea Watch era salvare i naufraghi oppure creare un caso internazionale richiamando l’attenzione dei massi media?”.

Nella tarda serata di ieri, la presidenza del Consiglio ha fatto sapere di aver portato “il caso Sea Watch all’attenzione della Corte europea dei Diritti dell’Uomo”. “L’Italia ritiene che la giurisdizione appartenga all’Olanda, in quanto Paese di bandiera della nave che ha effettuato il salvataggio in acque internazionali. Pertanto domani l’Italia depositerà una memoria davanti alla Corte, con la quale farà valere la giurisdizione olandese, contestando la propria legittimazione passiva”.

“Già da ora l’Italia si rende disponibile, una volta riconosciuta la giurisdizione olandese, a offrire un corridoio umanitario al fine di consentire un trasferimento dei migranti verso l’Olanda – sottolinea Palazzo Chigi -. Nel frattempo, abbiamo offerto la nostra totale disponibilità per assistenza in caso di richiesta, mettendo a disposizione due motovedette della guarda costiera e una della guardia di finanza, che sono nei pressi pronte a intervenire”.

A bordo della ‘Sea Watch’ ci sono anche 13 minori per i quali, il Garante per l’infanzia del Comune di Siracusa, Carla Trombino, ha preso una posizione, presentando al Tribunale dei minorenni di Catania un ricorso d’urgenza per il loro sbarco e l’assegnazione a un centro specializzato. A depositare la richiesta, l’Avvocato Rosa Emanuela Lo Faro che nell’istanza ha fatto leva sui “maltrattamenti e le torture” subite dai giovani quando si trovavano in Libia.

Antonio Marino

 

Foto: Ansa

Mostra Altro

Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
Pulsante per tornare all'inizio