Calcio Serie A

Serie A: il Napoli pareggia col Torino. Per la Juve è quasi scudetto

Le già scarse speranze del Napoli di riaprire il discorso scudetto vengono sostanzialmente azzerate

Nel terzultimo turno del campionato di calcio di serie A, il Napoli pareggia al “San Paolo” con il Torino, consegnando di fatto alla Juventus il settimo scudetto consecutivo, che solo la differenza reti al momento impedisce di ufficializzare. La Roma vince a Cagliari e rafforza il terzo posto; la Lazio frena invece in casa con l’Atalanta ed è insidiata al quarto posto dall’Inter, largamente vittoriosa a Udine. Il Sassuolo batte la Sampdoria ed è salvo, ma la lotta per la permanenza nella massima categoria resta serrata, con cinque squadre strette in due punti ed una retrocessione ancora da decretare.

Le già scarse speranze del Napoli di riaprire il discorso scudetto vengono sostanzialmente azzerate dal pareggio interno per 2-2 dei partenopei contro il Torino; due volte in vantaggio grazie a Mertens (alla 18^ firma in campionato) e Hamsik, i ragazzi di Sarri vengono raggiunti dalle marcature granata di Baselli e De Silvestri. A 180 minuti dal termine della stagione, la Juventus può vantare sei punti di margine sul Napoli e in caso di un improbabile finale a pari punti (con anche gli scontri diretti in equilibrio), al momento la differenza reti complessiva privilegerebbe i bianconeri.

La Roma conquista tre punti preziosi in serata sbancando la “Sardegna Arena” per 1-0; decide un colpo di biliardo al quarto d’ora di Cengiz Under. I giallorossi sono ora terzi in solitudine con 73 punti; i sardi, viceversa, si inguaiano, ritrovandosi terzultimi con 33 punti. La Lazio non riesce a tenere il passo dei rivali cittadini; il pareggio interno con l’Atalanta matura nel primo tempo con Caicedo che risponde allo squillo di Barrow. I biancocelesti occupano la quarta posizione con 71 punti; gli orobici, che pur con qualche rimaneggiamento di formazione sono andati vicinissimi alla conquista del bottino pieno, scivolano al settimo posto con 59 punti, ma domenica prossima affronteranno in casa il Milan (che ha un punto in più) in uno scontro diretto di respiro europeo.

L’Inter si sbarazza senza patemi dell’Udinese vincendo in Friuli per 4-0 e si affaccia ad una lunghezza dalla Lazio, con cui andrà a giocarsi l’accesso alla prossima Champions League nell’ultimo turno. La scampagnata nerazzurra viene aperta prima del quarto d’ora da un colpo di testa di Ranocchia; in prossimità dell’intervallo, Rafinha e Icardi (al 28° centro in campionato, uno in meno di Immobile) piazzano un uno-due mortifero, cui si aggiunge nel cuore della ripresa il poker di Borja Valero. La squadra di Tudor si complica ulteriormente l’esistenza e con 34 punti compone insieme a Chievo e Crotone un terzetto pericolosamente coinvolto nella lotta per non retrocedere.

I clivensi hanno conquistato tre punti che valgono doppio sconfiggendo proprio i pitagorici per 2-1; le reti gialloblu portano la firma di Birsa e Stepinski, mentre l’inutile gol della bandiera dei calabresi è siglato da Tumminello a tempo scaduto. Compie un significativo passo in avanti la SPAL, che ha ragione del Benevento per 2-0 e sale a quota 35 punti in graduatoria; gli estensi realizzano un gol per tempo con Paloschi e Antenucci (su rigore) e possono concretamente sognare la salvezza. Si chiama invece fuori dal tumulto il Sassuolo, che nel match delle 18 sconfigge la Sampdoria e con 40 punti può festeggiare la permanenza in serie A; decide al 68° minuto l’1-0 firmato dal solito Politano.

A Marassi, infine, la Fiorentina si impone per 3-2 sul Genoa in un match senza obiettivi in palio, ma dall’andamento scoppiettante. I viola si portano avanti sul finire del primo tempo con Benassi, ma nella ripresa i grifoni vanno a segno due volte in cinque minuti in virtù del gradito ritorno al gol di Giuseppe Rossi e al raddoppio di Lapadula. L’espulsione di Pandev però spariglia le carte in casa rossoblu e i gigliati approfittano della superiorità numerica ribaltando il punteggio con Eysseric e Dabo.

Gigi Bria

Mostra Altro

Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
Pulsante per tornare all'inizio