Calcio Serie A

Serie A: Juve, primo ko con il Genoa. All’Inter uno splendido derby e il terzo posto

All'Inter uno splendido derby e il terzo posto

La domenica dedicata al 28° turno del campionato di calcio di serie A porta in dote la prima sconfitta stagionale per la Juventus che cade 2-0 al “Ferraris” contro il Genoa; nel tardo pomeriggio arriva la risposta del Napoli che si impone per 4-2 sull’Udinese e riduce il proprio distacco dalla vetta a 15 lunghezze. In serata l’Inter si aggiudica il derby in maniera scintillante prevalendo sul Milan per 3-2; si riaffaccia nei pressi dell’Europa che conta anche la Lazio che travolge il Parma per 4-1. Pareggia invece l’Atalanta che a Bergamo non va oltre l’1-1 con il Chievo; in chiave salvezza, infine, l’Empoli ottiene tre punti fondamentali grazie al 2-1 sul Frosinone.

Clamoroso a Marassi; il Genoa batte la Juventus per 2-0. La squadra di Prandelli impone la prima sconfitta in campionato ai bianconeri dopo essere stata la prima (allora allenata da Juric) a fermare sul pareggio i campioni d’Italia nel confronto dell’andata. Sulla scialba prestazione della Juventus, schierata da Allegri con qualche seconda linea, ha con tutta probabilità pesato fisicamente l’impresa contro l’Atletico Madrid, ma i grifoni hanno saputo approfittare al meglio del momento. Prima delle marcature rossoblu la VAR è due volte protagonista; dapprima revoca un rigore al Genoa (il fallo di mano in area di Cancelo c’è, ma è preceduto da un’analoga irregolarità di Kouame), poi annulla un gol a Dybala per una posizione di fuorigioco attivo di Emre Can. Al 72° arriva il vantaggio del Genoa con Sturaro che, appena subentrato, contro la sua ex squadra firma il primo centro in stagione con un destro a giro da fuori su cui Perin, altro ex dell’incontro, non è impeccabile. Al minuto 81 arriva poi la rete di Pandev che chiude i conti in diagonale sull’assist di Kouame.

Nel pomeriggio frena inaspettatamente l’Atalanta che pareggia 1-1 con il Chievo; gli orobici mancano così l’aggancio alla Roma e devono accontentarsi del sesto posto con 45 punti. I clivensi, onorevoli come di consueto, restano sempre ultimi con 11 punti. Dopo un inizio speso in proiezione offensiva, i bergamaschi vengono sorpresi in contropiede da Meggiorini che al 32° realizza il vantaggio gialloblu con una splendida esecuzione da posizione defilata; il pareggio atalantino arriva al 55° e porta la firma di Ilicic che sigla il proprio 9° gol dopo un’ottima sponda di Zapata.

Dura meno di ventiquattro ore la permanenza del Bologna al di fuori della zona retrocessione; l’Empoli infatti vince per 2-1 l’incrocio salvezza con il Frosinone e sale a 25 punti, uno in più dei felsinei, festeggiando così al meglio il ritorno in panchina di Andreazzoli. È ancora più complicata la situazione dei ciociari, penultimi a quota 17. Il rigore di Caputo, al 13° gol stagionale, porta avanti i toscani al 20°; la concessione del penalty arriva dopo la revisione alla VAR del fallo di Goldaniga su Farias. Al 38° Pajac sigla il raddoppio dopo un’azione avvolgente degli empolesi, fermati poi da Sportiello che nega il 3-0 a Farias. Al minuto 70 arriva il tardivo gol di Valzania che ribadisce in rete la bella conclusione al volo di Ciofani, respinta da Dragowski.

La Lazio annichilisce il Parma per 4-1 realizzando la propria quaterna già nella prima frazione; i biancocelesti affiancano così l’Atalanta al sesto posto a quota 45 con ancora una partita da recuperare. Il Parma ha invece ottenuto una sola vittoria nelle ultime 8 uscite, ma con 33 punti conserva un vantaggio rassicurante sulle posizioni pericolose. Marusic al 22° apre il bel pomeriggio laziale in diagonale sull’invito di Milinkovic-Savic; quattro minuti dopo il rigore di Luis Alberto (mano di Gagliolo su cross di Lulic) vale il 2-0. Ancora Luis Alberto al 38° va a segno dai venti metri dopo una prolungata azione corale, mentre Lulic al 44° cala il poker con un rasoterra da fuori successivo agli sviluppi di un corner. Serve solo per l’onore il gol ducale di Sprocati che al 77° approfitta di una grave disattenzione di Patric per infilare il 4-1.

Contro l’Udinese i partenopei non falliscono l’occasione di accorciare parzialmente sulla Juventus e grazie al successo per 4-2 sui friulani si portano a -15 dai bianconeri; si fa invece delicata la situazione della squadra di Nicola, pericolosamente invischiata nella lotta per non retrocedere con 25 punti. Al minuto 17 Younes bagna il proprio esordio dal primo minuto aprendo le marcature con un bel destro a giro dall’interno dell’area; al 26° Callejon sembra chiudere i giochi concludendo in modo sporco una apprezzabile trama sviluppata sulla sinistra. La squadra di Nicola rialza repentinamente la testa trascinata da Fofana che al 30° serve Lasagna in verticale per il 2-1, mentre al 36° pareggia dopo un’azione tambureggiante. Sul finire del primo tempo, il Napoli vive un brutto momento di paura a causa dell’infortunio alla testa di Ospina, condotto in ospedale perfettamente cosciente. Prima del quarto d’ora della ripresa, Milik, al 15° gol in campionato, di testa riporta avanti il Napoli sugli sviluppi di un corner, mentre al 69° Mertens (gol numero 9 per il belga) insacca la quaterna con un sinistro velenoso da posizione defilata.

La domenica si chiude con un’avvincente puntata del derby di Milano. L’Inter risorge dopo l’estromissione dall’Europa battendo il Milan per 3-2 e si riprende il terzo posto con 53 punti proprio a discapito dei rossoneri che vengono staccati di due lunghezze. La migliore serata dei nerazzurri risulta evidente già dopo 3 minuti, quando Vecino mette sotto la traversa l’1-0 dopo una intelligente sponda di Lautaro Martinez. L’Inter offre uno spettacolo di gran lunga migliore rispetto ai cugini e al 51° legittima la propria superiorità con il colpo di testa di De Vrji, che angola imprendibilmente il 2-0. Al 57° Bakayoko riporta il Milan in partita con uno stacco prorompente sulla punizione calciata da Calhanoglu, ma dieci minuti dopo un ingenuo fallo di Castillejo su Politano viene sanzionato dall’arbitro Guida con il calcio di rigore, trasformato in sicurezza da Lautaro Martinez. Il match diventa incandescente e in casa Milan saltano i nervi; desta indignazione la furente lite in panchina tra Kessié, appena sostituito, e Biglia, con l’ivoriano, totalmente fuori controllo, che viene trattenuto a malapena dai compagni. Al 71° il Milan accorcia in mischia con Musacchio e tenta un ultimo assalto. All’89° Guida espelle Conti per una brutta entrata su Lautaro Martinez, ma la consultazione della VAR induce il direttore di gara a tramutare il provvedimento in un cartellino giallo forse troppo clemente; in extremis, D’Ambrosio sulla linea di porta è salvifico su Cutrone e il 3-2 nerazzurro passa meritatamente agli archivi.

Gigi Bria 

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Gigi Bria

Le cose migliori arrivano per caso. Per caso, ormai dieci anni fa, iniziai ad insegnare diritto ed economia politica in una scuola superiore di Milano. Sempre per caso, qualche anno fa, mi fu proposto di scrivere. Ho visto "La Voce" quando era ancora un embrione; ora è il giovane figlio di cui mi prendo cura ogni giorno parlando di sport e dirigendone la relativa redazione. Seguo il mondo del calcio, confidando di riuscire a non far mai trasparire la mia pur blanda fede calcistica.
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