Politica

SICUREZZA E IMMIGRAZIONE: VIA LIBERA DAL GOVERNO AL DECRETO

Salvini: "Un passo in avanti per rendere l'Italia più sicura"

Il Consiglio dei Ministri, nella sua seduta di ieri mattina, 24 settembre, ha approvato all’unanimità il Decreto Legge che unifica le normative precedenti su sicurezza e immigrazione.

Il Ministro degli Interni, Matteo Salvini, nel corso della conferenza stampa a margine della riunione del CdM, ha definito il provvedimento, “un passo in avanti per rendere l’Italia più sicura” e che permetterà di “combattere con più forza mafiosi e scafisti, ridurre i costi di un’immigrazione esagerata, espellere più velocemente delinquenti e finti profughi”. Salvini ha aggiunto:  “Togliere la cittadinanza a chi è stato condannato per reati di terrorismo è assoluto buon senso. Non lediamo nessuno diritto fondamentale: se entri a casa mia e spacci ti accompagno da dove sei arrivato”.

Il Ministro degli Interni ha parlato anche di campi Rom. “L’obiettivo – ha affermato Salvini – è chiudere tutti i campi Rom entro la fine della legislatura in tutte le città italiane. La questione dei Rom non è compresa in questo decreto ma stiamo già lavorando con i sindaci a giungere a questo obiettivo”.

Per quanto riguarda le domande di asilo, Salvini ha spiegato  che “per i richiedenti, lo stop alla domanda si avrà in caso di pericolosità sociale o condanna in primo grado. Questa è stata una delle mediazioni aggiunte e suggerite”.

Circa gli SPRAR, il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, il titolare del Viminale ha detto che “continueranno ad esistere ma limitatamente ai richiedenti di protezione umanitaria e ai minori accompagnati”. Salvini ha inoltre detto che queste misure si rendono indispensabili perché “oggi è lasciato all’indeterminatezza. Oggi viene messo ordine in questo campo. Vogliamo togliere privilegi a chi diritti non ha diritto”.

Il Viminale, ha annunciato Salvini, questo autunno taglierà anche i costi per  “la diaria che viene assegnata ad ogni immigrato che arriva nel nostro Paese e viene ospitato in un centro”. Il Ministro ha precisato che questo punto è rimasto fuori dal Decreto Legge approvato dal Governo. “I 35 euro verranno rivisti in base alla media europea, con un netto taglio dei costi ed un risparmio che calcoliamo in circa un miliardo e e mezzo di euro l’anno che verrà reinvestito in sicurezza”, ha spiegato il Vicepremier.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, commentando il Decreto approvato, ha detto: “In un quadro di assoluta garanzia dei diritti delle persone e dei trattati, andiamo a operare una revisione per una disciplina più efficace. Ci sono norme contro la mafia e il terrorismo”.

“Abbiamo alla fine, rispetto alla formulazione originaria, unificato in un unico decreto i due decreti immigrazione e sicurezza”, ha rimarcato il premier. “E’ più funzionale anche in ragione della complementarietà della materia unificare in un’unica struttura normativa il decreto immigrazione che contiene varie norme: l’obiettivo – ha detto Conte – è quello di operare, cosa che in effetti non era stata fatta da anni, una riorganizzazione razionale dell’intero sistema di riconoscimento e protezione internazionale per adeguarlo agli standard europei. Ci siamo accorti, studiando la materia, che avevamo disallineamenti significativi rispetto alle discipline vigenti in altri Paesi UE e allora siamo intervenuti per affrontare in modo più efficace l’emergenza terrorismo in un quadro di assoluta garanzia per la tutela dei diritti fondamentali è delle persone e nel rispetto delle convenzioni internazionali cui l’Italia aderisce, i principi della Costituzione e trattati”.

Per quanto attiene ai rapporti con la Presidenza della Repubblica in merito al Decreto, Conte ha spiegato che c’è stata una interlocuzione, dati i rapporti di galateo istituzionale. L’interlocuzione c’è stata a livello dei massimi esponenti e delle strutture tecniche”. “Non voglio tirare per la giacca il Presidente – ha garantito Conte – dicendo che ha approvato: il presidente della Repubblica avrà tutto l’agio, quando riceverà formalmente il testo, per fare eventuali e ulteriori rilievi”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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