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Skipper dispersi. La moglie di Aldo Revello: “L’allarme è stato azionato a mano”

Proseguono le ricerche dei due velisti. Impegnata la 'Alpino' della Marina Militare italiana ed una nave portoghese

Sono ore di angosciosa attesa ma anche di speranza, quelle che stanno vivendo i familiari e gli amici di Aldo Revello e Antonio Voinea, i due velisti dispersi nell’Oceano Atlantico dallo scorso 2 maggio, in acque territoriali portoghesi ed in un tira-molla susseguitosi nei giorni successivi, cercati dalle Forze Armate navali del Portogallo. Da ieri, quando il Portogallo aveva sospeso le ricerche, la nave ‘Alpino’ della nostra Marina Militare sta perlustrando la zona di mare dove sono scomparsi i due navigatori, anche con l’ausilio dell’elicottero di bordo.

Le ricerche proseguiranno per tutta la giornata odierna. Lo ha affermato il comandante della ‘Alpino’, Capitano Davide Da Pozzo che ha confermato la notizia diffusasi nella serata di domenica: il Portogallo affiancherà la ‘Alpino’ con un suo mezzo navale.

Nella vicenda è intervenuto anche il Ministro degli Esteri, Angelino Alfano che su Twitter ha scritto: “Il collega Augusto Santos Silva mi ha appena confermato, al telefono, che il governo portoghese è determinato a proseguire le operazioni di ricerca in mare di Revello e Voinea. Siamo in contatto con i familiari. Grazie al Portogallo per l’amicizia dimostrata”.

Un-altra novità di rilievo riguarda quello che in gergo è definito EPIRB, ovvero l’Emergency Position Indicating Radio Beacons, un dispositivo di allarme che si trova sulle imbarcazioni e che viene attivato nel momento in cui una barca è in difficoltà. L’EPIRB era installato anche a bordo del ‘Bright’, il veliero sul quale navigavano Revello e Voinea. Era del modello che viene attivato manualmente.

Rosa Cilano, la moglie di Aldo Revello ha spiegato che lo strumento “non si aziona a contatto con l’acqua, ma manualmente. Questo significa che Aldo e Antonio hanno avuto il tempo di scendere sotto coperta e poi di risalire per lanciare la zattera di salvataggio”. Una spiegazione che Rosa ha ottenuto anche grazie alla consulenza di esperti della navigazione e velisti. Un dettaglio che giustamente viene definito “importante” e che alla moglie di Revello permette di affermare: “Se prima ero sicura al 90% che fossero su una zattera, adesso lo sono al 100%”.

Ipotizzando quelle che forse sono state le fasi di quei drammatici momenti, i due esperti velisti, nel momento in cui hanno ravvisato il pericolo, avrebbero quindi avuto il tempo materiale di staccare l’EPIRB dalla propria base d’alloggiamento e far partire così il segnale d’allarme. Probabilmente anche il tempo di predisporre la zattera. Ciò rende assolutamente verosimile che la situazione dalla quale si è originato il problema, non sia stata così fulminea da privare Revello e Voinea della possibilità di poter reagire. Quanto emerso è ora nelle disponibilità delle Autorità che si occupano del caso.

Rosa Cilano ha voluto esprimere parole di gratitudine verso chi le è accanto in questi difficili giorni: “Abbiamo molte persone che ci stanno supportando e aiutando. C’è una petizione in corso per far proseguire le ricerche. Io non mollo”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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