Cronaca

Stadio della Roma. Luca Parnasi: l’uomo che avrebbe fatto il governo

L'imprenditore tesseva rapporti con Lega e M5s

Roma, 15 giugno – Sin dall’inizio dell’anno, due mesi prima del voto, le speranze di Luca Parnasi, l’imprenditore finito in manette nell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma, auspicava il Paese guidato da Lega e Movimento Cinque Stelle, partiti con i quali aveva tessuto rapporti. Parnasi, conversando in quei giorni di gennaio con un amico, gli aveva detto: “Noi in questo momento con i 5 Stelle abbiamo una forte credibilità. Vuoi la previsione di Luca Parnasi? C’è un rischio altissimo che questi facciano il governo, magari con Matteo Salvini insieme, e quindi noi potremmo pure avere… incrociamo le dita, silenziosamente, senza sbandierarlo, un grande rapporto”. La posizione di Parnasi è stata ulteriormente confermata dalle intercettazioni eseguite dai Carabinieri nel corso di una cena avuta luogo due mesi dopo, il 12 marzo, ad elezioni avvenute, dove si trovavano Parnasi, l’ex presidente di ACEA Luca Lanzalone ed il leghista Giancarlo Giorgetti. Parnasi è certo che il governo sarà giallo-verde. Quanto i tre si siano detti in quella cena non è dato sapere. Certo è che alcuni giorni dopo, Parnasi parlando con il suo commercialista dei contributi a Lega ed Eyu, dice: “Il governo lo sto a fare io”.

Gli investigatori definiscono quel momento di incontro come una delle “evidenze acquisite che rivela come il dominus dell’associazione investigata (ovvero Parnasi), avvalendosi dei suoi sodali, sia in grado di permeare le istituzioni pubbliche”.

Parnasi cerca di far breccia nelle Istituzioni e a Lanzalone, durante un pranzo avvenuto il 9 marzo, dice: “Se hai bisogno, tieni conto che io parlo anche con Matteo direttamente, però in questo momento Giancarlo”.

A quanto pare, Parnasi aveva rapporti più intensi con la Lega. In un’altra intercettazione, Parnasi afferma: “Io con Matteo sono amico fraterno. Si fa campagna con me, siamo fuori, siamo proprio amici”. Diversamente, non vedeva di buon occhio il M5s del quale, nello stesso contesto dice: “Questi sono Cinque stelle, irresponsabili e se ne fregano. Ora come andiamo alle elezioni? Incontrerò anche la Lombardi”.

L’imprenditore tuttavia, non escludeva a priori che il quadro di governo potesse essere diverso rispetto a quello da lui auspicato. Come riferito nell’informativa dei Carabinieri, Parnasi, il 14 febbraio chiede al suo commercialista se ha sentito “Forza Italia e Fratelli d’Italia”. Del Partito Democratico se ne sarebbe occupato direttamente lui.

Dalle intercettazioni emergono altri due nomi di spessore: quello del presidente del CONI, Giovanni Malagò e del faccendiere, Luigi Bisignani.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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