Politica

Stop ai drammi legati all’abbandono di bimbi in auto

Obbligatorio un sensore da applicare al seggiolino

I casi di bambini abbandonati in auto e dimenticati per ore nella vettura sotto al sole, non sono più così rari. Uno degli ultimi episodi quello del papà di Pisa che ha dimenticato la sua bimba di un anno in auto nel parcheggio dell’azienda dove lavora, ha riportato l’attenzione sulla questione sottolineando l’urgenza di intervenire affinchè episodi angoscianti come questi, non capitino più. In questo senso, il ministro dei Trasporti – Danilo Toninelli – ha dichiarato che molto presto potrebbe diventare obbligatorio un dispositivo da applicare al seggiolino per il trasporto dei bambini in auto, proprio per evitare questi incidenti.

Il ministro ha sottolineato la volontà di mettere mano al Codice della Strada, con un disegno di legge che potrebbe comportare varie modifiche al Codice stesso. Si tratta di un sensore che rileva la presenza di un bimbo sul seggiolino installato in auto. Se la persona che è al volante esce dalla vettura senza prendere il piccolo a bordo, viene emesso un segnale acustico di allarme e viene inviato un messaggio sulla chiave dell’auto o sul cellulare del proprietario.

L’obbligatorietà di seggiolini con un dispositivo di allarme anti abbandono, dunque, potrebbe essere la soluzione ottimale per salvaguardare la vita dei piccoli passeggeri ed evitare così terribili drammi famigliari. Il ministro ha dimostrato empatia e vicinanza a tutte quelle famiglie colpite dalla disgrazia dell’abbandono dei bimbi in auto, essendo lui stesso un papà. Non ha però spiegato chi dovrebbe fornire il dispositivo: si è limitato a dire che potrebbe avere un costo “intorno ai 100 euro, sui quali lo Stato potrebbe applicare l’Iva agevolata o qualche forma di contributo”.

Beatrice Spreafico

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Beatrice Spreafico

"Leggere, scrivere, chiacchierare, ascoltare, ridere, amare.. queste sono le costanti della mia vita senza le quali non potrei essere io. Amo emozionarmi e sorprendermi, cercando di lasciare un bel ricordo di me nelle persone che incontro. Credo nell’empatia e nel potere della determinazione: la mia testardaggine incallita è rinomata e - guarda caso - il mio motto è “mai arrendersi. Le cose belle richiedono tempo”. Porto gli occhiali, che sono la mia estensione sul mondo e vivo tra ricci e capricci. Sono Social Media Manger In Wellnet, dove mi occupo di Social e sviluppo Piani Strategici ed Operativi per i clienti, su differenti piattaforme. In poche parole? Trasformo le loro richieste in parole ed immagini da ricordare. A LaVoce, invece, mi occupo della prima pagina scrivendo di politica, economia, attualità e scienza."
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