Cronaca

STRAGE IN SICILIA: chi è STATO?

I nove morti di Casteldaccia erano in una casa abusiva che doveva essere demolita da dieci anni

Rachele Giordano aveva solo un anno; Francesco Rughoo, 3 anni e Federico Giordano, 15 anni. Quest’ultimo è morto nel tentativo di salvare la sorellina, la piccola Rachele. Si è battuto sino all’ultimo, come un leone, cercando di trattenere la piccola, una volta salito sul tetto della casa, quando la furia delle acque non li ha travolti entrambi. Con loro è morta la mamma, Stefania Catanzaro, 32 anni. Sopravvissuto Giuseppe Giordano, marito di Stefania e padre delle altre tre giovani vittime. Morto anche Marco, il fratello di Giuseppe insieme a Nunzia Flamia. A morire inoltre, il nonno Antonino Giordano e la moglie Matilde Comito; e la sorella di Marco e Giuseppe, Monia Giordano.

E’ questo il triste elenco di 9 dei 10 morti in Sicilia, a Casteldaccia, a causa del maltempo. Del maltempo… il maltempo non è la causa ma la conseguenza dell’irresponsabilità. Quei morti si potevano, si dovevano evitare. Sì, perché la morte li ha colti in una casa abusiva, sommergendoli dall’acqua di un fiume esondato, il Milicia. Che fosse abusiva, lo ha confermato anche il Sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto: “La casa travolta dal fiume era abusiva e pendeva dal 2008 un ordine di demolizione del Comune che è stato impugnato dai proprietari dell’immobile davanti al TAR. Da quanto ci risulta, ancora il Tribunale Amministrativo non ha provveduto, per cui la demolizione non è stata possibile“.

Il Sindaco ha confermato nei fatti, le sensazioni del Procuratore di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio il quale aveva dichiarato, dopo un primo sopralluogo, sorvolando la zona colpita: “Alcune costruzioni sembrano però molto più vicine all’alveo rispetto ai 150 metri imposti dalle norme”. Giuseppe Virga, Sindaco di Altavilla Milicia, Comune vicino Casteldaccia, ha affermato:  “Da Assessore e poi da Sindaco, ho fatto prima segnalazioni verbali ai Carabinieri, poi un esposto alla Procura di Termini Imerese insieme all’ex sindaco di Castedaccia Fabio Spatafora. Segnalammo che la situazione era pericolosa e che si trattava di zona ad altissimo rischio idrogeologico. Dalla denuncia non solo nulla si è mosso, ma hanno continuato a costruire nell’alveo del fiume“.  “Il fiume si è ripreso il suo letto – ha aggiunto Virga – ed è successa la tragedia”.

A questo punto c’è da chiedersi, chi è Stato a causare questi morti; dov’erano i responsabili dell’Ambiente e dell’Edilizia a livello comunale, provinciale, regionale, governativo, mentre c’era chi, in barba alle leggi, costruiva case laddove non avrebbe dovuto, traendone profitto. Ben due lottizzazioni abusive con le fognature che scaricano direttamente nel fiume Milicia. Ed i solerti giudici del TAR?! Cosa hanno fatto negli ultimi dieci anni?!

Nove morti che hanno precisi responsabili. Negli ultimi dieci anni si sono succedute amministrazioni e governi. Se non ci fossero i morti, verrebbe da sorridere ad ascoltare le dichiarazioni di chi oggi è opposizione ma che all’epoca fu maggioranza.

I benpensanti diranno che questo non è il momento delle polemiche ma quello del silenzio, della preghiera. Peccato che tra un silenzio ed una preghiera, la gente continua a morire a causa della cialtroneria al potere: una classe dirigente succedutasi negli ultimi anni, impreparata a tutto tranne che al temporaneo mantenimento della “poltroncina”.

Dieci anni, gli ultimi chiamati in causa. Che la Sicilia sia martoriata da frane ed alluvioni con vittime, in realtà è da almeno un secolo. Negli ultimi cento anni si sono verificati ben 342 disastri che hanno causato 683 morti e danni per oltre 15 milioni di euro, con una tendenza in costante aumento.

In base ai dati relativi all’anno 2015, la Sicilia si pone al quarto posto per abitazioni illegali costruite ogni cento, con il 56%. Peggio solo la Calabria, la Campania ed il Molise. L’area del Mezzogiorno rappresenta da sola il 47,3% dell’abusivismo edilizio nazionale.

Ora, compatibilmente al silenzio ed alla preghiera, la Giustizia farà il suo corso. Sarà aperta l’ennesima inchiesta per disastro colposo, strage e chi più ne avrà, più ne metterà. L’ennesima inchiesta che produrrà processi dalla durata pluriennale che si concluderanno con la condanna degli “utili idioti” di turno, mentre criminali continueranno ad edificare case destinate a diventare sepolture e chi dovrà controllare, continuerà ad aver cura solo del proprio “orticello” fatto di potere pro tempore e di conti in banca faraonici.

Intanto la gente muore…

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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