Politica

TAGLIO DEI PARLAMENTARI: C’E’ IL SI’ DALLA COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI

Votano a favore i partiti di maggioranza. Contrari Forza Italia e +Europa. Assenti Lega e Fratelli d'Italia. PD e LeU chiedono garanzie di rappresentatività

Primo via libera al taglio dei parlamentari: è quello arrivato dalla Commissione Affari Costituzionali della Camera. Favorevoli, i partiti di maggioranza; contrarie invece le opposizioni di Forza Italia e +Europa. Assenti al momento del voto, i rappresentanti di Lega e Fratelli d’Italia. La Commissione ha votato favorevolmente anche al mandato per il nuovo relatore nonché presidente della Commissione stessa, Giuseppe Brescia. Il testo approderà alla Camera il prossimo 7 ottobre.

Da parte del Partito Democratico, Italia Viva e Liberi e Uguali, un’istanza a Palazzo Chigi ed al Movimento Cinque Stelle: quella di far partire i lavori e la “procedurizzazione” degli elementi di garanzia contenuti nel programma di Governo, contestualmente al DDL sul taglio dei parlamentari. A farsene portavoce, l’esponente di LeU, Federico Fornaro che ha dichiarato: Chiediamo che prima del voto definitivo di martedì 7 sia rispettato il programma.  La maggioranza si esprima sul contesto, ovvero avvii contestualmente il percorso di modifica ai regolamenti parlamentari e un pacchetto di modifiche costituzionali che garantiscano la rappresentanza territoriale e il pluralismo”.

Il voto favorevole di PD e LeU in Commissione, è stato comunque accompagnato da una richiesta inviata alla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati ed al presidente della Camera, Roberto Fico. Le due forze politiche chiedono che vanga raggiunto un accordo di maggioranza a vantaggio di altre riforme costituzionali e sulle modifiche dei regolamenti parlamentari. PD e LeU infatti, ritengono che esista una distorsione nel taglio dei parlamentari, causata dalla mancanza di garanzie per una rappresentanza territoriale.

Il deputato Dem, Emanuele Fiano, nel merito ha dichiarato: Abbiamo coronato questo voto del PD con considerazioni che fanno parte dell’accordo di Governo. Chiediamo significative modiche dei regolamenti delle Camere oltre che integrazioni Costituzionali per correggere alcuni effetti che il taglio dei parlamentari porta come conseguenza sia sull’efficacia della rappresentanza politica e territoriale sia nel funzionamento delle camere. Abbiamo chiesto di scrivere ai presidenti delle Camere per avviare una sessione straordinaria di lavoro nelle giunte per il regolamento affinché si affronti celermente la questione”.

PD e Leu ritengono possibile introdurre le ulteriori modifiche costituzionali nell’ambito della riforma dell’elettorato attivo, in discussione al Senato. Ad enunciare le variazioni costituzionali è il parlamentare del PD, Stefano Ceccanti: “Deve cambiare la platea degli elettori del presidente della Repubblica. Diminuendo il numero dei parlamentari deve diminuire anche quello dei delegati regionali; va superata la base regionale con cui è eletto il Senato; va stabilita la presenza dei presidenti di regione in Senato con diritto di voto quando si votano leggi sull’Autonomia differenziata; inoltre va valutata la possibilità di convocare il Parlamento in seduta comune per dare la fiducia iniziale al Governo e per votare la sfiducia costruttiva”.

Rassicuranti le parole del presidente della Commissione Affari Costituzionali alla Camera, Brescia il quale ha affermato che le richieste “le abbiamo accolte in una sede istituzionale. Invierò una richiesta a Fico per avviare un lavoro in Giunta e contestualmente credo vada fatto anche al Senato”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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