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Twitter continua la lotta alla disinformazione

Il social cinguettante ha cancellato migliaia di account di paesi come Iran, Russia e Cina per evitare fake news sul portale

Twitter ha annunciato la rimozione di circa 5.000 profili dal suo social, dichiarando che erano legati ai governi iraniano, russo, cinese e venezuelano con la funzione di svolgere disinformazione. Inoltre, erano sospettati di spingere le agende dei loro governi, accusandoli di interferire nei dibattiti per le elezioni politiche. I tweet pubblicati sono sotto analisi da parte dei ricercatori del social per una valutazione sull’effettivo scopo.

Contemporaneamente arriva lo sdegno da parte dei governi colpiti dal ban, i quali  dichiarano che combattere la disinformazione è corretto ma vietare la libertà di parola, basandosi solo su ipotesi e timori, è soltanto negare la possibilità di espressione di ogni essere umano con la sola colpa di essere cittadino di un Paese che non ha buoni rapporti col governo di cui Twitter fa parte.

Per essere chiari, la disinformazione è un fenomeno che va assolutamente combattuto perché tende ad unire le persone sotto il tetto delle menzogne e della confusione, rischiando di plagiare o peggio ancora, di fomentare malesseri e malcontenti in Paesi dove in realtà non ci sono. Questo porterebbe solo ad una situazione caotica all’interno dei governi. Non a caso nelle settimane scorse, Facebook ha iniziato la “guerra” alle fake news cancellando i profili o i post che portavano disinformazione, solo dopo averne verificato l’effettivo scopo.

Dario Naghipour

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