Venezuela: alta tensione tra USA e Russia

Caracas, 2 maggio – La crisi in Venezuela sta producendo conseguenze serie anche nei rapporti tra Stati Uniti e Russia. Gli USA infatti, non escludono un intervento militare per ripristinare l’ordine nel Paese sudamericano; un’iniziativa che però ha provocato l’ira di Mosca che ha ammonito duramente Washington: “Non immischiatevi”.

Nel corso di una rovente telefonata tra il Ministro degli Esteri russo, Lavrov ed il collega americano, Mike Pompeo, quest’ultimo avrebbe sottolineato che l’intervento militare statunitense potrebbe essere agevolato, “anche se preferiremmo una transizione pacifica del potere”. Parole alle quali Lavorv avrebbe replicato urlando: “E’ una violazione flagrante del diritto internazionale che non ha nulla a che fare con la democrazia”, minacciando “gravi conseguenze”. Pompeo ha replicato alle minacce russe dicendo che Mosca, insieme a Cuba, mira a “destabilizzare” il Venezuela e quindi, i rapporti tra le due superpotenze.

Nella querelle è intervenuto anche il presidente americano, Donald Trump che, rivolgendosi a Cuba ha dichiarato: “Se le truppe e le milizie cubane non cesseranno immediatamente le operazioni militari e di altro genere allo scopo di causare la morte e la distruzione della Costituzione venezuelana, imporremo un embargo totale sull’isola insieme a più sanzioni”.

Intanto, la situazione in Venezuela è sempre più rovente. La giornata di ieri è stata caratterizzata da durissimi scontri di piazza dove una donna è morta. La Polizia ha sparato lacrimogeni sulla folla e manganellato i manifestanti. L’autoproclamato presidente, Juan Guaidò ha annunciato un programma di scioperi scaglionati nell’ambito della Pubblica Amministrazione a decorrere dalla giornata odierna. “Resteremo nelle strade fino ad ottenere la fine dell’usurpazione di Maduro, un governo di transizione e libere elezioni”, ha garantito Guaidò. Lo scopo è quello di ottenere una mobilitazione generale atta a destabilizzare Maduro.

La Voce