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Venezuela: il Parlamento UE riconosce Guaidò, l’Italia invece no

La Francia è pronta al riconoscimento, qualora non dovessero essere indette elezioni entro domenica prossima

Contrariamente alla linea del Parlamento Europeo che ha deciso di riconoscere Juan Guaidò, quale presidente ad interim del Venezuela, l’Italia ha deciso di andare nella direzione opposta. Lo ha reso noto il Sottosegretario agli Esteri, il pentastellato Manlio Di Stefano. “Si chiama principio di non ingerenza ed è riconosciuto dalle Nazioni Unite”, ha spiegato Di Stefano.

“Siamo totalmente contrari al fatto che un Paese, o un insieme di Paesi terzi, possa determinare le politiche interne in un altro Paese. Oggi il più grande interesse che abbiamo – ha aggiunto il Sottosegretario – è quello di evitare una nuova guerra in Venezuela. Stesso errore che è stato fatto in Libia oggi riconosciuto da tutti. Dobbiamo evitare che succeda lo stesso in Venezuela”.

La linea del Governo era stata già anticipata dall’astensione al voto dell’Europarlamento, da parte del Movimento Cinque Stelle e della Lega. Sulla stessa posizione, anche molti europarlamentari del Partito Democratico.

Il presidente del Parlamento UE, Antonio Tajani, commentando l’esito del voto, ha scritto su Twitter: “Ho appena annunciato a Guaidò che il Parlamento Ue lo riconosce come presidente. Spiace che il M5s Europa e la Lega (!!!) e molti del Pd si siano astenuti, senza schierarsi contro la dittatura di Nicolas Maduro”.

Nel merito della situazione venezuelana, va sottolineata la posizione della Francia la quale è pronta a riconoscere Guaidò come presidente, qualora non dovessero essere indette elezioni entro domenica prossima. Ad affermarlo, il premier Edouard Philippe il quale ha spiegato che il riconoscimento francese sarà “in pieno coordinamento con i nostri partner europei, con la Germania, con la Spagna, con la Gran Bretagna”.

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Redazione La Voce

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