Storia

1° ottobre 1018: l’altra battaglia di Canne

L’inizio dell’avventura normanna nel Sud Italia

Quella della battaglia di Canne (nel 216 a.C., oggi nei pressi di Barletta) contro i cartaginesi, è stata una delle più dure sconfitte subite dall’esercito romano assieme a quella della foresta di Teutoburgo (nel 9 d.C., nell’attuale Sassonia), dove furono completamente distrutte tre intere legioni ad opera delle tribù germaniche; poco risaputo è però il fatto che presso Canne si svolse un’altra importante battaglia, avvenuta dodici secoli dopo quella famosa tra romani e cartaginesi.

La vicenda si innesta sulla ribellione delle genti pugliesi poste sotto il dominio bizantino (useremo questa espressione anche se sarebbe più corretto parlare di Impero Romano d’Oriente), particolarmente oppressivo da un punto di vista fiscale. La rivolta, scoppiata nel 1009, era guidata da tale Melo di Bari, che al comando dei rivoltosi riuscì a sconfiggere i bizantini e ad uccidere il catapano (la province italiane dell’Impero Bizantino costituivano il Catapanato d’Italia, ed il catapano era un ufficiale bizantino di rango elevato) Giovanni Kurcuas; i bizantini riuscirono però a riprendere la città di Bari nel 1011 dopo un lungo e cruento assedio, guidati dal nuovo catapano Basilio Mesardonites. Melo poté fuggire verso i territori dei longobardi, presso i quali riuscì ad ottenere appoggio militare essendo essi da tempo in lotta con i bizantini per il controllo del meridione d’Italia; per l’occasione, Melo riuscì anche ad assoldare alcuni cavalieri normanni da poco giunti in Italia dopo un pellegrinaggio in Terrasanta. Radunato un nuovo esercito, costituito dalle forze longobarde e dai cavalieri normanni, Melo si scontrò nuovamente con l’esercito bizantino, guidato questa volta dal catapano Basilio Bojannes, il 1° ottobre del 1018.

Le fonti sullo svolgimento della battaglia e sui rapporti di forza in campo sono molto scarse, ma sembrerebbero fornirci con buona attendibilità una certa superiorità numerica dei bizantini; riguardo l’andamento dello scontro, si sa per certo che punto culminante fu la carica dei cavalieri normanni, valentissimi uomini d’arme del nord, il cui impeto fu però infranto dai lancieri d’élite della fanteria bizantina, che con le loro lunghe lance usate come picche riuscirono ad arrestare la carica della possente cavalleria nemica; la successiva controcarica della cavalleria pesante bizantina fece strage dei cavalieri normanni e si abbatté sulla fanteria longobarda che fu sbaragliata. Melo riuscì a fuggire trovando poi rifugio in Germania presso l’Imperatore Enrico II, morendo due anni dopo.

Queste le scarne notizie che le fonti ci forniscono riguardo la battaglia di Canne del 1018, ma non è lo scontro in se stesso che conta, ma le sue conseguenze. La Puglia, ora pacificata, rimarrà a lungo sotto dominio bizantino; ma soprattutto la battaglia di Canne fu il primo episodio in cui fecero la loro comparsa nella penisola i normanni, che diverranno una presenza sempre più costante nel meridione d’Italia, tanto da formare via via un potente regno le cui impronte rimangono ancora oggi nelle vestigia di gran parte delle città del nostro meridione, particolarmente della Sicilia.

Marco Ammendola

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Marco Amendola

Anche se faccio tutt'altro lavoro, sono da sempre appassionato di storia, un romanzo talmente avvincente che non necessita di un finale a sorpresa
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