Mostre

A Milano, la mostra ‘VI.TE’ dedicata alla Polizia durante il periodo del terrorismo

Un percorso tra gli anni bui che hanno segnato la storia recente del nostro Paese ed in particolare, di Milano e della Lombardia

E’ in corso, presso la biblioteca ‘Aldo Gianni’ del III Reparto Mobile della Polizia di Stato, in via Cagni a Milano, la mostra ‘Vi.Te-Milano e la Lombardia alla prova del terrorismo’. Ad organizzarla, l’AIVITER, Associazione Italiana Vittime del Terrorismo.

AIVITER vorrebbe che  i pannelli e le installazioni che compongono la mostra diventassero una MOSTRA ITINERANTE a disposizione delle Scuole e dei Comuni interessati ad un percorso di memoria storica sulla Strategia della Tensione sfociata poi negli anni di Piombo.

Due i settori principali della mostra:

• le stragi a Milano e in Lombardia
• i caduti – obiettivi mirati- degli estremismi rivoluzionari ed eversivi.

La mostra inizia dalla strage di piazza Fontana – che ha segnato l’inizio della strategia della tensione – ripercorrendo i delitti documenta una cronaca drammatica degli accadimenti terroristici più rilevanti attraverso i racconti e testimonianze di chi ha pagato con la vita il prezzo di quegli anni, i loro famigliari e chi è restato ferito e porta cicatrici indelebili, sottolineando come non ci sia stata rassegnazione ma costante richiesta di verità e giustizia di quell’agire.

L’esposizione è un viaggio in uno dei periodi più bui della storia di Milano, della Lombardia e d’Italia fra il 1969 e il 1983.

La mostra è altamente evocativa ed il titolo“VI.TE”- con il punto nel mezzo della parola – così come l’installazione con gli orologi fermi agli orari delle stragi, rappresentano l’arresto violento di esistenze umane, spezzate dall’orrore dello stragismo e dal terrorismo.

I SETTORE: LE STRAGI

Alla prima e sconvolgente strage del 12 dicembre alla Banca nazionale dell’Agricoltura di Milano sono dedicati 30 pannelli e l’installazione di un cumulo di macerie rievocativo della terribile esplosione alla Banca Nazionale dell’Agricoltura, in cui persero la vita 17 persone e 84 restarono ferite.

Senza dimenticare che il 15 dicembre del 1969 l’ innocente anarchico Giuseppe Pinelli cadde da un finestra della Questura di Milano

Una prima domanda si affolla: può un istante durare una vita ? Domande e soprattutto risposte sono fondamentali per chi ha perso una persona cara e vive, tuttora, in lacrime e in cerca di giustizia e verità.

I famigliari – ma anche la società- non si rassegnano a far cadere l’oblio sulla strage impunita, né ad essere condannati a non conoscere completamente la verità sui mandanti.

I famigliari della Strage di Piazza Fontana hanno squarciato da 46 anni il silenzio, raccontano e rappresentano il loro dramma umano e emozionale, prima che politico e giudiziario.

Sul tema delle stragi, altri otto 8 pannelli espostivi rievocano quelle ulteriori avvenute a Milano ed in Lombardia ed i loro caduti: 4 morti per la Strage della Questura di Milano del 17 maggio 1973; 5 morti nella strage di via Palestro; 8 morti nella strage di piazza Della Loggia a Brescia del 28 maggio 1974.

Altri 2 pannelli di questa stessa sezione ricordano altre stragi che pur se avvenute fuori dalla Lombardia hanno portato ancora lutto in questa regione: la Strage di Bologna del 2 Agosto del 1980 e la Strage del Treno Rapido 904 del 23 dicembre 1984.

II SETTORE: TERRORISMO, OBIETTIVI MIRATI DEI GRUPPI DI FUOCO

La seconda parte della mostra, costituita da 55 pannelli, è dedicata alle figure delle vittime cadute in Milano e Lombardia – durante i così detti “ anni di piombo – per attentati terroristici, da parte dei vari gruppi di fuoco dell’estremismo rivoluzionario di sinistra e dei Nar.

Erano esponenti delle forze dell’ordine, guardie penitenziarie, magistrati, giornalisti, dirigenti industriali, persone comuni della società civile.

Il percorso della mostra si amplia però anche a comprendere i 18 studenti caduti in quei bui anni negli scontri tra i contrapposti gruppi politici violenti ed in occasione delle manifestazioni di piazza con scontri con le Forze dell’Ordine.

Un ultimo pannello commemora due vittime del fondamentalismo islamico: il milanese Enzo Baldoni, ucciso a Bagdad il 26/8/2004 e il comasco Vittorio Arrigoni volontario, strangolato a Gaza il 15/04/2011 da un gruppo salafita. Un ricordo accompagna, nella più generale “mappa della memoria“, anche Giuseppina Biella,cittadina di Meda, uccisa nella strage di Tunisi durante la sua visita di turista al Museo “Pardo”.

VALENZA DIDATTICA DELLA MOSTRA

In Milano e Lombardia le vittime colpite direttamente dalle stragi e dal terrorismo sono state 111 e 390 feriti.

Davanti a simili numeri si fa dunque più urgente, per la società civile, il dovere di preservare la “memoria” per promuovere la conoscenza di quegli spietati e sanguinosi anni della strategia della tensione e degli “anni di piombo”, ed educare i giovani alla legalità, al ripudio della violenza, come metodo di lotta politica o religiosa; al rispetto della vita umana.

Come sottolinea Alessandra Galli, Coordinatrice AIVTER per la Lombardia, “la mostra, strumento importante per un percorso di conoscenza, prima, e di memoria , poi, è aperta a tutti e soprattutto ai docenti ed agli studenti delle Scuole di Milano, per visite concordate”. “La memoria – prosegue Galli – è il fondamento della storia e della esperienza umana e i famigliari delle vittime ed i feriti vogliono tradurre tanto dolore in un’eredità positiva. Milano non dimentica! Non vuole dimenticare nessuna delle vittime di terrorismo e di stragi”.

La mostra è visibile tramite prenotazione all’indirizzo e-mail: 3repmob.mi@pecps.poliziadistato.it

La Voce

Fonte: AIVITER – Associazione Nazionale Vittime del Terrorismo

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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