Cronaca

“Aiuto, mia moglie sta male!”: ferma un’auto e violenta la conducente

Il delinquente è già stato assicurato alla Giustizia

Ragusa, 9 settembre – Fingendo un malore della moglie, ha fermato nella notte un’auto in provincia di Ragusa per poi stuprare la conducente per diverse ore. Alla fine, ha anche minacciato di morte la sua vittima se avesse denunciato la violenza subita. La donna però, non si è fatta intimorire ed ha avvisato la Polizia che è riuscita a risalire ed arrestare il delinquente. Si tratta di un 26enne che dovrà rispondere dei reati di sequestro di persona, violenza sessuale aggravata e rapina. E’ già noto alla Giustizia per una condanna risalente al 2018 per aver commesso gli stessi reati.

I fatti risalgono al 2 settembre ma se ne avuta notizia solo oggi, a cattura del delinquente avvenuta. In base alla ricostruzione dell’accaduto, la donna era a bordo della sua vettura quando ha visto un uomo che chiedeva aiuto per un malore della moglie che necessitva di soccorsi immediati. La vittima ha fermato l’auto ed una volta scesa, si è vista minacciare con un grosso sasso ed è stata costretta a risalire sulla vettura. Il delinquente, messosi alla guida del veicolo, si è portato nei pressi del cimitero di un paese della provincia ragusana. Una volta presi i documenti della donna dalla borsa, le ha letto ad alta voce l’indirizzo per poi minacciare di morte sia lei che la sua famiglia, qualora l’avesse denunciato. A quel punto per la vittima, sono cominciate ore di terrore date dallo stupro che ha dovuto subire.

La donna è stata poi condotta dal suo aguzzino su una spiaggia della provincia. Durante il tragitto, il malvivente le ha persino raccontato di una lite avuta con la moglie nelle ore precedenti. Successivamente l’ha riportata nei pressi del cimitero per usarle ancora violenza. Al termine, ha preteso di essere accompagnato vicino casa, rinnovando le minacce di morte alla sua vittima. La donna, liberatasi finalmente del criminale, si è recata in ospedale da dove è partita la denuncia. Il delinquente è stato riconosciuto dalla sua vittima, grazie ad alcune foto segnaletiche mostratele dagli investigatori. Utilissime anche le immagini delle telecamere di sicurezza che hanno ripreso il momento in cui il pregiudicato ha fermato l’auto della donna.

Non c’è voluto molto agli agenti per poterlo rintracciare ed arrestare. Sottoposto ad interrogatorio davanti al GIP, è stato confermato il suo stato di fermo e spiccato un ordine di custodia cautelare in carcere, a seguito dei reati commessi.

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