Politica

Al via il primo giorno di consultazioni al Quirinale. Mattarella accoglie i leader: il dettaglio

Il Capo dello Stato ha atteso nello Studio alla vetrata, tutti i leader e i capigruppo delle diverse forze politiche, dalle 10 fino alle 18.30

Ieri è iniziato il secondo round delle consultazioni. Il Capo dello Stato ha atteso nello Studio alla vetrata, tutti i leader e i capigruppo delle diverse forze politiche, dalle 10 fino alle 18.30. Durante la mattinata si sono presentati i partiti minori e nel pomeriggio quelli al centro della scena politica attuale. Ad iniziare alle ore 10 è stato il gruppo delle Autonomie del Senato: “Non ci vuole molta fantasia – ha dichiarato ai giornalisti la senatrice Juliane Unterberger – per immaginare le preoccupazioni del capo dello Stato per l’escalation militare e le reazioni delle forze politiche italiane. Abbiamo detto al presidente della Repubblica che serve presto un governo nella pienezza delle sue funzioni. Ancorato all’Europa”. Poi è stato il turno del gruppo misto del Senato, con Riccardo Nencini e Emma Bonino: “Tocca ai partiti del centrodestra, che hanno avuto più voti, l’incarico di governo”. Per il socialista Nencini, a capo del Gruppo misto del Senato, serve “un’accelerazione nella soluzione della crisi: non bisogna aspettare le elezioni regionali, anche per la crisi siriana, ma uscire dalle schermaglie”.

Emma Bonino, di + Europa, ha chiuso a qualunque sostegno a governi, “staremo all’opposizione di un esecutivo Lega-5Stelle”. “Civica popolare – ha dichiarato Beatrice Lorenzin – non voterebbe la fiducia a un governo di centrodestra. Noi siamo all’opposizione. Ma vediamo con grande preoccupazione la situazione in Siria e credo che anche il posizionamento dell’Italia nello scacchiere internazionale richieda chiarimenti da parte di chi oggi si candida a guidare il Paese”. “Siamo stati eletti nel centrodestra. Abbiamo espresso a Mattarella la necessità assolta di fare un passo avanti ed uscire dal retroscena per una assunzione di responsabilità”, ha commentato invece Maurizio Lupi di Nci al termine delle Consultazioni al Quirinale. “La legge elettorale – ha sostenuto – prevedeva coalizioni per potersi candidare a governare il Paese. Una, quella di centrodestra, unita, ha la maggioranza relativa, e unita partecipa al compito che ci ha affidato Mattarella nel trovare una maggioranza. Dividerla sarebbe un gravissimo errore con veti che non si spiegano da parte di un partito che non ha vinto le elezioni”, ha concluso.

Alle 11.30, l’ex presidente del Senato Piero Grasso si è presentato davanti a Mattarella. All’uscita dallo studio ha commentato: “Al presidente abbiamo ribadito la nostra posizione: bisogna uscire dai personalismi e cominciare a trattare i temi più urgenti del Paese: la tutela del lavoro e la lotta alla povertà, il welfare e i diritti civili. Quanto all’economia aspettiamo la presentazione del Def. Su questi punti siamo disponibili a ogni confronto e dialogo”. La capogruppo della Camera Maria Stella Gelmini, che ha ribadito la linea no a veti su Berlusconi: “Parteciperemo ad un governo – ha spiegato – solo se ci sarà una dichiarazione esplicita e chiara da parte dell’M5S e che ci sia pari dignità tra tutte le componenti del centrodestra, FI e Berlusconi. Senza questa condizione la trattativa non potrà neanche iniziare”.

Dopo la pausa, nel pomeriggio il primo gruppo a entrare nello Studio alla vetrata è stato il Pd con Maurizio Martina, il segretario reggente che ha dichiarato: “Il Pd continuerà ad esercitare un ruolo di minoranza in Parlamento”. Non ha menzionato la parola “opposizione”, come nel primo giro di consultazioni, il che può significare una possibile disponibilità da parte dei democratici di rientrare in gioco, non per formare un governo con i 5Stelle, ovviamente, ma per una eventuale chiamata di Mattarella per un governo di tutti. Tuttavia, nonostante questa “buona predisposizione”, Martina è comunque rimasto molto duro nei confronti di Salvini e Di Maio, accusandoli di voler ribaltare il quadro delle alleanze internazionali del nostro Paese: “Cosi come il balletto di personalismi, tatticismi, polemiche con Di Maio, veti e tira e molla, tanto più insopportabili se sostengono di aver vinto. Una specie di un “doppio binario”, dove prima litigano e poi si spartiscono tutti gli incarichi parlamentari, non lasciando spazio ad una nostra corresponsabilità, il che è inaccettabile”, ha commentato Martina.

“In ogni caso – ha confermato il leader del Pd – tocca ai partiti che hanno vinto presentare una proposta. Noi saremo responsabili e rispettosi delle indicazioni del presidente Mattarella”. Poi è stato il turno tanto atteso del della Lega con Forza Italia e Fratelli d’Italia. All’uscita, il partito si è affidato ad un comunicato unitario letto proprio da Salvini: un invito “a partire dai 5 Stelle ad un’alleanza con tutto il centrodestra e con un premier della Lega”. Salvini dunque, sta spingendo per un accordo con Di Maio, mentre Berlusconi si è accodato con non poco scetticismo e sempre con la carta di riserva di un’apertura al Pd. “Se continuasse il gioco delle tattiche politiche e dei veti mentre gli italiani soffrono – ha commentato Salvini – vuol dire che la richiesta di cambiamento emersa dalle elezioni del 4 marzo, sarebbe disattesa. Speriamo non sia così per l’Italia, per noi è il valore più grande”.

“Ci aspettiamo dalle altre forze politiche, a partire dal Movimento 5 Stelle – ha proseguito il leader della Lega – altrettanta responsabilità nei confronti del paese di quella che il centrodestra sta dimostrando. Abbiamo fiducia nella saggezza e nell’equilibrio del presidente della Repubblica a cui abbiamo rappresentato una serie provvedimenti che gli italiani aspettano”, ha poi concluso. All’incontro a Palazzo Grazioli con Berlusconi erano presenti Gianni Letta, Nicolò Ghedini, Sestino Giacomini (braccio destro dell’ex Cavaliere), Valentino Valentini, Giorgio Mulé, Licia Ronzulli e poi le due capigruppo Gelmini e Bernini. Letta e Ghedini hanno fatto una analisi concordante sul fatto che Forza Italia o entra nel governo con tutti gli onori, oppure sta all’opposizione. Il centrodestra è arrivato al Colle unito e fiducioso, “pronto a formare un governo forte e di lunga durata con un premier indicato dalla Lega”, ha dichiarato Matteo Salvini. E dello stesso avviso anche Berlusconi che alla domanda dei cronisti “Com’è la coalizione presidente?” ha risposto “È solidissima, è compattissima”.

Peccato che a far saltare l’armonia nel centro destra ci abbia pensato proprio Berlusconi. Congedandosi dai giornalisti al Colle dopo la dichiarazione congiunta del centrodestra letta da Matteo Salvini al termine dei colloqui con il Capo dello Stato, l’ex Cavaliere ha preso parola commentando ai giornalisti: “Mi raccomando fate i bravi e sappiate distinguere i veri democratici da chi non conosce l’abc della democrazia…”. Un affondo al M5s notevole. Ma il suo fuoriprogramma ha fatto infuriare tutti. “Roba da non credere, la prossima volta il vertice Berlusconi se lo farà da solo”, ha tuonato con i suoi Giorgia Meloni. Non solo lei, anche Salvini. La presa di possesso dei microfoni da parte di Berlusconi, è stata infatti considerata una vera e propria coltellata alle spalle. “Ma come – ha detto furiosa la Meloni – abbiamo fatto un vertice di due ore, abbiamo concordato insieme di avere una posizione sola e lui alla fine se ne esce con l’attacco al M5s, mandando tutto all’aria?”.

Anche il capogruppo del Carroccio al Senato Gianmarco Centinaio, è apparso visibilmente irritato per il fuori programma di Berlusconi: “I veti non ci piacciono a prescindere dalla provenienza – ha affermato – non era condiviso e non lo sarà mai da parte nostra un ‘no’ al dialogo con il movimento 5 Stelle, seconda forza politica in Parlamento. Le parole finali di Berlusconi oggi al Colle non rispecchiano la posizione della Lega, né quella del centrodestra che oggi si è espresso in maniera unitaria e concordata”. Infine, al termine della giornata lunga e faticosa, è stato il turno del M5S. Ovviamente a Di Maio non è sfuggita la battutaccia di Berlusconi, che infatti è rimasta senza replica e che il leader M5s ha rinfacciato a Matteo Salvini, domandandogli come si possa ancora pensare che i 5 Stelle possano imbarcare tutto il centrodestra in una maggioranza di governo.

Battuta di Berlusconi a parte, al termine delle consultazioni al Quirinale, Di Maio ha commentato così, il suo incontro al colle: “Devo dire che ho apprezzato l’apertura da parte di autorevoli esponenti del Pd ma è chiaro che in questo momento il Pd è fermo su posizioni che non aiutano”. “Con la Lega è inutile dire che c’è una sinergia istituzionale che ha permesso di rendere operativo il Parlamento immediatamente”, ha aggiunto poi Di Maio – “La Lega deve prendersi sue responsabilità perché sta dicendo che o che vuole fare un governissimo che non ci vede assolutamente d’accordo o che vuole tornare al voto, ipotesi che scongiuriamo ma di cui non abbiamo paura e su cui non abbiamo niente da perdere”. Infine, un monito: “C’è solo una soluzione per sbloccare questo stallo e investe Silvio Berlusconi – ha concluso Di Maio – deve mettersi di lato e consentire la partenza per un governo di cambiamento. Altrimenti l’unica risposta è che non riteniamo possibile un governo del M5s con Fi”.

Il presidente Mattarella oggi avrà il secondo giorno di consultazioni, poi si prenderà qualche giorno di riflessione e così si arriva a martedì. Il suo obiettivo principale sarà quello di trovare un modo per smuovere le acque, magari attraverso lo strumento del pre-incarico. Le ipotesi da considerare sono principalmente due: un incarico esplorativo al presidente del Senato Casellati o un incarico più politico a un esponente del centrodestra. Non resta che attendere nuovi sviluppi.

Beatrice Spreafico

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Beatrice Spreafico

"Leggere, scrivere, chiacchierare, ascoltare, ridere, amare.. queste sono le costanti della mia vita senza le quali non potrei essere io. Amo emozionarmi e sorprendermi, cercando di lasciare un bel ricordo di me nelle persone che incontro. Credo nell’empatia e nel potere della determinazione: la mia testardaggine incallita è rinomata e - guarda caso - il mio motto è “mai arrendersi. Le cose belle richiedono tempo”. Porto gli occhiali, che sono la mia estensione sul mondo e vivo tra ricci e capricci. Sono Social Media Manger In Wellnet, dove mi occupo di Social e sviluppo Piani Strategici ed Operativi per i clienti, su differenti piattaforme. In poche parole? Trasformo le loro richieste in parole ed immagini da ricordare. A LaVoce, invece, mi occupo della prima pagina scrivendo di politica, economia, attualità e scienza."

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