Scienza

Alzheimer si “può leggere” negli occhi: lo studio dell’università di Seattle lo conferma

I pazienti con retinopatia o glaucoma presentavano un rischio di ammalarsi di Alzheimer del 40%-50% maggiore rispetto a coetanei con il medesimo fattore di rischio ma senza problemi oftalmici

In Italia sono circa 600 mila i malati di Alzheimer nel nostro paese sono circa 600 mila, parliamo cioè del 4% della popolazione over 65. Le previsioni per i prossimi anni indicano un aumento dei casi che renderà il nostro Paese uno dei più colpiti dalla patologia. Per questa malattia, non esiste alcuno specifico test che permetta di diagnosticarlo: attualmente l’accertamento della presenza della malattia è il risultato solo di un attento esame clinico della persona, effettuato attraverso indagini anamnestiche, un esame neurologico, la somministrazione di test cognitivi e l’effettuazione di specifici esami.

Adesso, però, grazie ad un un ampio studio condotto presso la University of Washington School of Medicine e reso noto sulla rivista Alzheimer’s & Dementia, sarà possibile leggere Alzheimer negli occhi. Gli esperti sono arrivati a questa considerazione monitorando per parecchi anni la salute di 3877 over-65 scelti a caso nella popolazione: quasi 800 i casi di Alzheimer. I pazienti con retinopatia o glaucoma presentavano un rischio di ammalarsi di Alzheimer del 40%-50% maggiore rispetto a coetanei con il medesimo fattore di rischio ma senza problemi oftalmici.

Non sono risultate legate al rischio di Alzheimer, invece, altre malattie della vista tipiche dell’età anziana come la cataratta a riprova del fatto che esiste un non sono risultate legate al rischio di Alzheimer, segno che c’è proprio un meccanismo comune tra la malattia di Alzheimer e degenerazione di retina o nervo ottico.

Beatrice Spreafico

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Beatrice Spreafico

"Leggere, scrivere, chiacchierare, ascoltare, ridere, amare.. queste sono le costanti della mia vita senza le quali non potrei essere io. Amo emozionarmi e sorprendermi, cercando di lasciare un bel ricordo di me nelle persone che incontro. Credo nell’empatia e nel potere della determinazione: la mia testardaggine incallita è rinomata e - guarda caso - il mio motto è “mai arrendersi. Le cose belle richiedono tempo”. Porto gli occhiali, che sono la mia estensione sul mondo e vivo tra ricci e capricci. Sono Social Media Manger In Wellnet, dove mi occupo di Social e sviluppo Piani Strategici ed Operativi per i clienti, su differenti piattaforme. In poche parole? Trasformo le loro richieste in parole ed immagini da ricordare. A LaVoce, invece, mi occupo della prima pagina scrivendo di politica, economia, attualità e scienza."

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