Ambiente

Amazzonia: perso in un anno il 300% della foresta

L'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Michelle Bachelet: "Catastrofe umanitaria"

New York, 9 settembre – E’ più che un allarme quello lanciato dalle Nazioni Unite per l’Amazzonia. In un anno, la deforestazione è aumentata del 300% e quasi del 100% nei primi 8 mesi del 2019. Si teme che per la fine dell’anno, la foresta potrà perdere qualcosa come 10mila chilometri quadrati.

La causa non è da ricercare solo nella siccità tipica del mese di agosto, ma anche nelle azioni criminali dei disboscatori, degli agricoltori e dei produttori di soia.

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Michelle Bachelet, ha parlato di “catastrofe umanitaria” che colpisce le popolazioni locali ma non solo: quanto sta accadendo produrrà “un impatto terribile per tutta l’umanità”.

Intervenendo al Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu a Ginevra e citato dalla stampa brasiliana, la Bachelet si è detta “profondamente preoccupata dalla rapida accelerazione della deforestazione in Amazzonia”, chiedendo ai governanti locali di implementare “al più presto politiche ambientali a lunga scadenza e sistemi di incentivazione che rilancino la sostenibilità” nella foresta pluviale. “Nessun Paese e nessun dirigente politico possono chiamarsi fuori” da questa tragedia poiché il suo impatto è sentito da “tutte le nazioni, tutti i tessuti sociali, politici e culturali di tutti gli Stati”.

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Redazione La Voce

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