Politica

APPROVATO IL DECRETO DIGNITÀ. COMINCIA LA DEMOLIZIONE DEL JOBS ACT

Contratti a termine della durata massima di 24 mesi, fisco "light", spesometro al 28 febbraio, guerra a chi delocalizza fuori dall'Europa

Il decreto fortemente voluto dal Ministro del Lavoro e Vicepremier, Luigi Di Maio, ha visto la luce ieri sera in Consiglio dei Ministri: è stato varato il decreto dignità. Tra le misure contenute, la durata massima dei contratti a termine con causale che passa da 36 a 24 mesi; senza causale, la durata massima scende ad un anno. Inoltre, l’indennizzo per i licenziamenti senza giusta causa che aumenta del 50%. C’è anche il pacchetto “fisco light” che passa da un ritocco al redditometro; la scadenza dello spesometro slitta al 28 febbraio; congelato lo split payment ma solo per i professionisti. Ed ancora, multe a quelle aziende che delocalizzano la produzione al di fuori dell’Unione Europea ma non nella misura che si pensava: graziati infatti i contratti in essere e colpite solo le imprese che lasciano l’Italia prima di cinque anni dall’erogazione dei fondi che, di conseguenza, andranno persi. Infine, il divieto di pubblicità per i giochi d’azzardo.

Di Maio è al settimo cielo e parla di “Waterloo del precariato”. Ne ha ben donde il Ministro ad essere contento, considerando che il decreto, varato da un Governo giallo-verde, è più giallo che verde: specie per quel che riguarda la demolizione del decreto Poletti e quindi, l’avvio alla cancellazione del Jobs Act. Questioni che infatti, nella Lega hanno generato non poche perplessità.

La giornata che ha preceduto l’approvazione del decreto non è stata tra le più tranquille. Il primo pensiero è andato alle coperture finanziarie, specie alla luce dello stop alla pubblicità sui giochi d’azzardo. Le linee tra il Ministero dell’Economia, quello dello Sviluppo Economico e Palazzo Chigi, sono state roventi ed il Ministro dell’Economia, Giovanni Tria è finito con l’essere messo all’angolo dai pentastellati. Di Maio ha voluto fare pressing per quel che riguarda il precariato ed ha salvato dalla ghigliottina, solo la pubblicità sui giochi d’azzardo regolate da contratti fino al 30 giugno 2019, indipendentemente dalla loro scadenza.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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