Economia

ARCELOR-MITTAL VOLA IN INDIA E INVESTE 6,8 MILIARDI DI EURO

Di Maio: "Li trascineremo in Tribunale"

Con ogni probabilità, il motivo della fuga di ArcelorMittal dall’ex ILVA di Taranto è da ricercarsi in un’operazione che il gruppo franco-indiano sta conducendo in India. La società infatti, ha messo gli occhi su un’acciaieria per la quale ha investito 6,8 miliardi di euro: praticamente la stessa somma che avrebbe dovuto destinare allo stabilimento italiano. Si tratta del gruppo siderurgico Essar Steel.

A questo punto, diventa legittimo sospettare che ArcelorMittal avesse già intenzione di smarcarsi dall’ex ILVA e che stesse aspettando solo il via libera dalla Corte Suprema dell’India per perfezionare l’operazione: via libera che adesso c’è.

La convenienza di ArcelorMittal nel preferire l’India all’Italia sta nel fatto che Essar Steel richiede una forza lavoro nettamente inferiore a quella dell’ex ILVA, a fronte di una produzione nettamente più elevata. Si parla infatti di 3.800 lavoratori per l’azienda indiana contro gli oltre 10.000 di quella italiana. Parlando poi della capacità produttiva, Essar Steel ne ha per 10 milioni di tonnellate mentre l’ex ILVA, solo 4 milioni.

Intanto, in Italia si è messa in moto la macchina della Giustizia con la Procura di Taranto che sta indagando per il reato di distruzione di mezzi di produzione, a seguito dell’esposto presentato dai commissari dell’ex ILVA.

Sulla vicenda è tornato a parlare il Ministro degli Esteri e leader del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio il quale, circa l’intervento della Procura per mantenere ArcelorMittal a Taranto ha affermato: “Una cosa è certa, trascineremo la multinazionale in tribunale e chiederemo di rispettare i patti con lo Stato. Quella multinazionale ha firmato un contratto con lo Stato e quindi con il popolo italiano, e se pensa di potersene andare credendo di avere di fronte uno Stato che le dice ‘vai pure, non succede nulla’, ha sbagliato Stato e Governo”. Sull’interesse dell’azienda verso Essar Steel, il titolare della Farnesina ha dichiarato: “Parlarne oggi significa dare la migliore via d’uscita ad ArcelorMittal. L’azienda deve sentire la pressione di tutti i cittadini e del sistema Italia. Già parlare di piani sulla nazionalizzazione o altra cordata è un modo per dire puoi andare, tanto abbiamo un’alternativa. Per me il piano A, B o C si chiama ArcelorMittal e vedremo in tribunale tra settimane quale sarà l’esito della procedura d’urgenza”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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