Cronaca

Arsenale sequestrato, Salvini: “Volevano uccidere me”

Indagata un'altra persona che avrebbe dovuto dare a Del Bergiolo i contatti con combattenti del Donbass

Roma, 16 luglio – L’arsenale sequestrato ieri a Torino ad un gruppo neonazista, incluso il missile aria-aria del tipo ‘Matra’, sarebbe servito ad organizzare un attentato contro il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini. A compierlo, un gruppo terrorista ucraino. La notizia è stata diffusa dallo stesso leader leghista che ha dichiarato: “L’ho segnalata io. Era una delle tante minacce di morte che mi arrivano ogni giorno. I Servizi Segreti parlavano di un gruppo ucraino che attentava alla mia vita. Sono contento sia servito a scoprire l’arsenale di qualche demente”.

“Penso di non aver mai fatto niente di male agli ucraini, ma abbiamo inoltrato la segnalazione e non era un mitomane. Non conosco filonazisti e sono contento quando beccano filonazisti, filocomunisti o filo chiunque”, ha concluso il Vicepremier.

Sul fronte delle indagini, la vicenda si arricchisce di un altro indagato: è un bolognese che Fabio Del Bergiolo, arrestato ieri, avrebbe incontrato a Norimberga in occasione di una fiera internazionale. Scopo dell’incontro, ottenere per Del Bergiolo i contatti necessari per vendere il missile a combattenti del Donbass.

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