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Borsellino: l’Antimafia toglie il segreto sulle sue audizioni – LE TRACCE AUDIO

Il Giudice disse: "La macchina blindata solo la mattina, così posso morire il pomeriggio"

Roma, 16 luglio – La Commissione Antimafia ha deciso di togliere il segreto a centinaia di documenti, audizioni e prove che sino ad oggi erano inaccessibili. Si tratta di una documentazione che va dal 1962 al 2001. Tra questi documenti, le audizioni del giudice Paolo Borsellino risalenti al 1984, quando stava lavorando al maxi-processo contro Cosa Nostra e denunciava la scarsa protezione per la sua persona. In una traccia audio si sente Borsellino che afferma: “La macchina blindata solo la mattina, così posso morire il pomeriggio”.

Con precisione, Borsellino disse: “Una buona parte di noi (riferendosi al pool antimafia ndr) non può essere accompagnata in ufficio di pomeriggio da macchine blindate, come avviene la mattina, perché il pomeriggio è disponibile solo una blindata, che evidentemente non può andare a raccogliere quattro colleghi. Pertanto io, sistematicamente, il pomeriggio mi reco in ufficio con la mia automobile e ritorno a casa alle 21 o alle 22. Magari con ciò riacquisto la mia libertà, però non capisco che senso abbia farmi perdere la libertà la mattina per essere poi, libero di essere ucciso la sera”.

Il presidente della Commissione, Nicola Morra ha dichiarato: “La Commissione Bindi aveva iniziato questo lavoro; noi abbiamo fatto alcuni passi ulteriori”.

Angela Salafia, coordinatrice del Comitato sul Regime degli atti in Antimafia, ha affermato: “E’ la più grande operazione i trasparenza mai fatta con la rimozione del segreto funzionale per le sedute di qualunque seduta collegiale. Avremo una foto dell’intera storia della Commissione antimafia. Oggi avviene un’opera di pubblicazione degli atti, rendendo il materiale accessibile a tutti i cittadini, un’opera mai fatta finora, è un giorno importante. E’ materiale di grande valenza storica”.

Intanto, Salvatore Borsellino, fratello del giudice assassinato, ha inviato una lettera al presidente Morra per chiedere la restituzione della famosa ‘Agenda Rossa’. “E’ necessario che quella Agenda Rossa che e’ stata sottratta da mani di funzionari di uno Stato deviato e che giace negli archivi grondanti sangue di qualche inaccessibile palazzo di Stato e non certo nel covo di criminali mafiosi venga restituita alla Memoria collettiva, alla Verita’ e la Giustizia”, scrive Salvatore Borsellino e prosegue: “Ora, a ventisette anni di distanza, io non posso accettare che i pezzi di mio fratello, le parole che ha lasciato, i segreti di Stato che ancora pesano su quella strage vengano restituiti a me, ai suoi figli, all’Italia intera, ad uno ad uno. E’ necessario che ci venga restituito tutto, che vengano tolti i sigilli a tutti i vergognosi segreti di Stato ancora esistenti e non solo sulla strage di Via D’Amelio ma su tutte le stragi di stato che hanno marchiato a sangue il nostro Paese”.

LE TRACCE AUDIO DELLE AUDIZIONI DI PAOLO BORSELLINO

Borsellino – Audio 1

Borsellino – Audio 2

Borsellino – Audio 3

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Redazione La Voce

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