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BREXIT: IL GOVERNO MAY VA IN FRANTUMI

In un giorno solo perde due ministri: Davis e Johnson

Per il governo della premier britannica, Theresa May, la Brexit sta assumendo un prezzo veramente alto da pagare. Ieri, in un solo giorno ha perso due ministri: quello per la Brexit, David Davis ed il titolare degli Esteri, Boris Johnson. Entrambi erano stati critici nei confronti della cosiddetta “svolta soft” con l’Unione Europea, voluta dalla May e di fatto imposta al governo nella seduta di venerdì scorso. Ciò che la premier ha voluto creare, è un’area di libero scambio commerciale che riguardi i beni industriali ed agricoli con regole comuni, oltre a nuovi accordi doganali con l’Unione Europea.

Le prime dimissioni giunte sul tavolo della premier britannica, quelle di Davis, sono state causate dalle pressioni esercitate dagli ortodossi del suo Partito che hanno giudicato la nuova linea della May, una sorta di tradimento rispetto all’esito del referendum del 2016. Le dimissioni di Davis sono state salutate con entusiasmo dagli ultrà Tory che parlano di un “gesto coraggioso e da uomo di principi” da parte dell’ormai ex ministro.

I timori che le dimissioni di Davis potessero causare una sorta di “effetto domino”, sono stati confermati a distanza di poche ore, quando anche il Ministro degli Esteri, Boris Johnson, con le stesse motivazioni di Davis, ha salutato Downing Street. Johnson ha atteso la conclusione di un intervento della May alla Camera dei Comuni, peraltro contestatissimo. La premier ha ringraziato il Ministro degli Esteri uscente ma ha lasciato intendere che non arretrerà di un solo passo rispetto a quanto deciso sulla linea dei negoziati con l’UE. La May ha rimarcato che “questa piattaforma garantirà l’uscita della Gran Bretagna dall’Ue, dal mercato unico e dall’unione doganale”, ma darà origine anche ad una “nuova partnership doganale con Bruxelles, per un libero commercio sui beni industriali e agricoli e confini aperti in Irlanda”.

Entrambi i ministri saranno sostituiti in tempi brevi ma l’opposizione laburista comincia a intravedere la possibilità di elezioni anticipate e riferendosi ai Tory, parla di un Partito “ormai nel caos”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo

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