Calcio Serie A

Calcio: allenatori, un mercato sempre aperto

Dopo sole due giornate di campionato, più di un tecnico già sente scottare la propria panchina

Se i trasferimenti dei calciatori sono confinati esclusivamente in due frammenti stagionali (per quanto dei pre-accordi non ancora definitivi possano essere raggiunti in qualunque momento dell’anno), diversa invece è la posizione degli allenatori, costantemente esposti al rischio di essere sollevati dal proprio incarico.

Dopo sole due giornate di campionato, più di un tecnico già sente scottare la propria panchina, vivendo probabilmente quelle stesse pressioni manifestate anni addietro da Arrigo Sacchi, quando per un breve periodo guidò il Parma prima di dimettersi, indicando nella tensione nervosa legata al suo ruolo la motivazione della sua rinuncia.

Tra gli allenatori che al momento appaiono sulla graticola, spiccano i nomi di Vincenzo Montella e di Eusebio di Francesco. Il primo, che è ancora all’asciutto con la sua Fiorentina, sembrava sul punto di essere liquidato in tempi brevi, prima che l’esuberante patron Rocco Commisso, probabilmente invitato dalla dirigenza ad un atteggiamento più prudente, non facesse dietro-front; vero è, in ogni caso, che, nonostante un mercato di tutto rispetto, incassare due sconfitte con Juventus e Atalanta fosse preventivabile già al momento in cui prese forma il calendario. Altrettanto vero, può dirsi malignamente, è però che il presidente gigliato non ha mai nascosto le proprie simpatie per il conterraneo Gennaro Gattuso, che presto o tardi sembra destinato ad assumere la guida dei viola.

Particolarmente delicata è anche la posizione del tecnico abruzzese, che ha assunto la guida della Sampdoria nell’estate scorsa dopo essere stato esonerato dalla Roma in corso di stagione. Più che da demeriti di Di Francesco, le due sconfitte infilate dai blucerchiati nelle prime due domeniche di campionato derivano da qualche condizionamento ambientale; le vicende societarie e il trasferimento della proprietà dalle mani di Massimo Ferrero alla cordata legata al nome di Gianluca Vialli, non possono non aver inciso sulla serenità della squadra doriana, peraltro impoverita anche da qualche cessione sul mercato. Qualora la fiducia riconosciuta a Di Francesco dovesse raggiungere il limite, il nome più accreditato al suo avvicendamento sembra essere quello di Stefano Pioli, cui non mancano né la competenza, né la signorilità e la misura dei toni.
Destano curiosità, poi, Marco Giampaolo e Paulo Fonseca, chiamati rispettivamente alla guida di Milan e Roma in virtù della loro spiccata attitudine ad un gioco fresco e innovativo, messo in mostra negli anni precedenti con Sampdoria e Shakhtar Donetsk. Allo stato attuale le ambizioni dei due allenatori si sono concretizzate solo a sprazzi; il tecnico rossonero non ha potuto finora contare sui (pochi) acquisti del mercato estivo, cosicché la sua nuova proposta calcistica ha visto ben scarsa luce. Non diverso è il discorso per il tecnico portoghese, spumeggiante in alcuni momenti, ancora ingenuo ed approssimativo in altri, nonostante un mercato di assoluto rilievo. Per quanto sia inappropriato profetizzare per i due una panchina a rischio, è però certo che entrambi sono chiamati a realizzare quanto prima i propositi che ne hanno determinato la scelta da parte dei club, prima che, tanto a Milano quanto a Roma, inizino a manifestarsi le prime autentiche forme di dissenso.

Gigi Bria

Mostra Altro

Gigi Bria

Le cose migliori arrivano per caso. Per caso, ormai dieci anni fa, iniziai ad insegnare diritto ed economia politica in una scuola superiore di Milano. Sempre per caso, qualche anno fa, mi fu proposto di scrivere. Ho visto "La Voce" quando era ancora un embrione; ora è il giovane figlio di cui mi prendo cura ogni giorno parlando di sport e dirigendone la relativa redazione. Seguo il mondo del calcio, confidando di riuscire a non far mai trasparire la mia pur blanda fede calcistica.
Pulsante per tornare all'inizio