Calcio Serie A

Calcio, Serie A: Juve opaca, ma con la Lazio sono altri tre punti

Male l'Inter, pari per la Roma

La domenica del 21° turno del campionato di calcio di serie A ha regalato generosamente 26 reti in sei incontri e può tranquillamente essere iscritta agli annali come quella delle rimonte completate o sfiorate. Ribaltano infatti il punteggio fino a condurre in porto la vittoria SPAL e Juventus (rispettivamente contro Parma e Lazio) mentre l’Atalanta pareggia con la Roma recuperando tre gol di svantaggio; va invece solo vicino a trovare qualche soddisfazione il Chievo che però perde 4-3 in casa con la Fiorentina. Il Bologna patisce una sonora disfatta al “Dall’Ara” contro il Frosinone (0-4) mentre l’Inter cade a Torino 1-0 con i granata.

È un’altalena di emozioni il lunch match tra Chievo e Fiorentina che vede i viola imporsi per 4-3. Dopo 4 minuti Muriel segna il terzo gol in due partite, mentre Benassi poco prima della mezz’ora giunge a quota 7 centri in campionato; il vantaggio di due reti rilassa i gigliati che al 38° incassano l’1-2 di Stepinski. Un fallo di mano sulla linea di porta costa il rosso a Benassi al 59° e sul rigore susseguente Pellissier ripristina la parità. Dopo aver colto una traversa, al 79° Chiesa riporta avanti i viola; cinque minuti dopo il Chievo beneficia di un nuovo penalty, ma questa volta Lafont intuisce la conclusione di Pellissier e salva il vantaggio della Fiorentina che sul ribaltamento di fronte, ancora con Chiesa, trova il 4-2. Inutile, in prossimità del triplice fischio, il gol di Djordjevic, che serve solo ad ammorbidire il passivo; i clivensi restano ultimi con 10 punti, mentre la Fiorentina sale a 30 e continua ad inseguire l’Europa.

A Bergamo la Roma mostra il meglio ed il peggio di sé; avanti di tre reti prima dell’intervallo, i giallorossi vengono infatti ripresi da un’Atalanta indomita. Dzeko va a segno al 3° e al 33° e per la Roma sembra un pomeriggio in discesa; al 40° El Sharaawy triplica con cinismo, prima che gli uomini di Di Francesco spengano la luce. Castagne riapre il match di testa al 44°, mentre Toloi al minuto 59 fa 2-3; al 70° Zapata spedisce altissimo un calcio di rigore, ma un minuto dopo si fa perdonare mettendo a segno il pari (15° gol in campionato per il colombiano). La Roma manca la possibilità di portarsi al quarto posto ed è quinta a 34 punti, uno in meno del Milan che incrocerà domenica prossima; i bergamaschi sono invece settimi, due punti più indietro.

La domenica del Bologna si rivela una discesa agli inferi; nello scontro diretto per la salvezza contro il Frosinone infatti i felsinei sprofondano tra le mura amiche per 0-4; Inzaghi sembra al capolinea. Lo spartiacque del match arriva dopo 13 minuti, quando Banti sventola a Mattiello un rosso sacrosanto. I ciociari in superiorità numerica abusano letteralmente degli avversari; Ghiglione al 18° e Ciano al 21° piazzano il doppio vantaggio, mentre Pinamonti (52°) e ancora Ciano (75°) completano il vortice bolognese. Una manciata di chilometri più a nord del “Dall’Ara”, anche il Parma vive la propria domenica da incubo; avanti di due gol sulla SPAL (doppietta di Inglese) i ducali si fanno raggiungere e superare dagli estensi che prima trovano il pareggio grazie a due colpi di testa di Valoti (70°) e Petagna (75°), per poi essere puniti dal bolide di Fares a tre minuti dal termine.

L’Inter incappa in una delle sue giornate nere e perde in trasferta contro il Torino per 1-0; a decidere le sorti del match è un colpo di testa non irresistibile di Izzo al minuto 35. I nerazzurri appaiono scialbi e incapaci di risollevarsi con l’orgoglio; il culmine del brutto pomeriggio interista arriva all’86°, quando Politano, entrato in campo un quarto d’ora prima, viene espulso. I nerazzurri restano comunque solidamente terzi con 40 punti, cinque più del Milan; il Torino sale invece a quota 30 e si accoda alle tante candidate all’Europa.

Una Juventus brutta per 70 minuti fa rinascere una flebile speranza nel Napoli giocando male e andando in svantaggio contro la Lazio, per poi risorgere e fare proprio l’incontro nell’ultimo quarto d’ora. I biancocelesti mettono in campo intensità e generosità costringendo spesso Szczesny agli straordinari; il vantaggio laziale, benché in parte frutto del caso, giunge al minuto 59 grazie ad un autogol di Emre Can. L’ingresso in campo di Cancelo al 70° però spariglia le carte; il portoghese pareggia quattro minuti dopo il suo ingresso in campo. All’88° poi, il rigore di Cristiano Ronaldo (giunto a 15 reti in campionato) spegne l'”Olimpico” e spedisce il Napoli a -11 dalla vetta.

Gigi Bria

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Gigi Bria

Le cose migliori arrivano per caso. Per caso, ormai dieci anni fa, iniziai ad insegnare diritto ed economia politica in una scuola superiore di Milano. Sempre per caso, qualche anno fa, mi fu proposto di scrivere. Ho visto "La Voce" quando era ancora un embrione; ora è il giovane figlio di cui mi prendo cura ogni giorno parlando di sport e dirigendone la relativa redazione. Seguo il mondo del calcio, confidando di riuscire a non far mai trasparire la mia pur blanda fede calcistica.
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