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CAOS LIBIA: LE PREOCCUPAZIONI DI CONTE

Il premier teme una crisi umanitaria, conseguenze sull'immigrazione e sul pericolo del terrorismo

Quanto sta accadendo in Libia non lascia indifferente il Governo italiano. Intervenendo ieri alla Camera, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha espresso preoccupazione per il caos nel Paese nordafricano.

A causa dell’aumento di morti e feriti, esiste un “concreto rischio di crisi umanitaria che va scongiurato rapidamente”, ha affermato il premier. “La situazione d’emergenza, con conseguenze sui flussi migratori, così come il riaffacciarsi dello spettro dell’insorgenza terroristica, impongono determinazione e rapidità d’azione”.

“Non vi sono interessi economici o geopolitici che possano giustificare derive militari ed in ultima analisi il rischio di una guerra civile. La violenza genera violenza, genera ferite che difficilmente si rimarginano e non serve in ultima analisi né gli interessi della popolazione, né quelli della comunità internazionale”, ha aggiunto Conte. “Non ci possono essere ambiguità e mistificazioni, a maggior ragione in un momento così critico”.

“Le informazioni che giungono dal terreno, che risentono di un contesto oggettivamente complesso e soggetto anche a evidenti tentativi di disinformazione e propaganda – ha spiegato il Capo del Governo -, descrivono un quadro di situazione estremamente fragile e fluido”. “Nel complesso, si registra al momento un certo equilibrio nei rapporti di forza ed alterne vicende sul piano militare, in un quadro tuttavia di crescente intensità e violenza, con l’utilizzo di raid aerei e l’afflusso su entrambi i lati di armamento pesante. La stessa Missione Onu (UNSMIL) ha rilevato con allarme un probabile aggravamento della crisi nelle prossime ore-giorni, in corrispondenza con l’atteso massimo sforzo di Haftar per entrare a Tripoli”, ha aggiunto Conte.

“Monitoriamo naturalmente di ora in ora le condizioni di sicurezza nel Paese, ma finché queste ultime ce lo consentiranno intendiamo rimanere al fianco del popolo libico e continuare a lavorare in prima linea per assicurare una transizione sostenibile, forti anche del nostro approccio inclusivo e improntato al profondo rispetto della popolazione libica e del senso di responsabilità”.

“Oggettivamente siamo tra i pochi Paesi che possiamo credibilmente interloquire con tutti i principali attori della scena libica”, ha sottolineato il presidente del Consiglio.

“Al momento la nostra Ambasciata a Tripoli resta operativa e a pieno regime. Anche il personale militare italiano presente in Libia non è stato evacuato. I nostri interessi sul terreno sono parimenti tutelati. Monitoriamo naturalmente di ora in ora le condizioni di sicurezza nel Paese”, ha sottolineato Conte in conclusione.

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Redazione La Voce

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