Storia

Carlo II d’Asburgo: un re infelice, vittima delle leggi della genetica

La triste storia dell’ultimo Asburgo a sedere sul trono di Spagna

In passato era consuetudine, presso le dinastie regnanti, di contrarre matrimonio tra parenti al fine di far restare ”in famiglia” il regno e i possedimenti del casato; l’uso di sposarsi tra consanguinei però, ha spesso portato a procreare generando individui che sviluppavano deformità e malattie di carattere genetico anche gravi.

Difatti, nelle coppie di non consanguinei la presenza di difetti nel patrimonio genetico di un genitore viene compensata dal patrimonio genetico sano dall’altro genitore; nelle coppie di consanguinei invece, può capitare che un particolare difetto genetico, tipico di quella famiglia, sia presente in entrambi i genitori, per cui tale difetto si conserva e viene ereditato dai figli che, di conseguenza, svilupperanno le relative patologie.

Un esempio storico è quello di Carlo II, ultimo membro della casa d’Asburgo a sedere sul trono di Spagna.

Carlo II d'AsburgoCarlo nacque a Madrid il 6 novembre del 1661, figlio di Filippo IV e di Maria d’Austria sua nipote; i due reali consorti avevano avuto in precedenza altri tre maschi, ma erano tutti deceduti (nella casa d’Asburgo solo la metà dei nati arrivava ad un anno di vita, data la tendenza del casato di sposarsi tra consanguinei, contro la media dell’ottanta percento di sopravvivenza dei neonati della Spagna dell’epoca), per cui Carlo fu l’unico erede al trono di Spagna (e del suo vastissimo impero coloniale), dei Paesi Bassi Spagnoli, del Ducato di Milano, della Contea di Borgogna, della Sicilia, della Sardegna e del Regno di Napoli.

Fin da bambino si mostrò di salute debolissima, essendo continuamente colpito da emicrania fortissime, attacchi epilettici, mostrando chiari segni di rachitismo, oltre a ritardi mentali e fisici che gli impedirono di imparare a parlare fino ai quattro anni e di camminare fino ad otto.

Fisicamente mostrava un viso particolarmente allungato, orecchie prominenti e un marcato progenismo, ossia l’avere la mandibola particolarmente allungata, il che portava il labbro inferiore a sovrastare quello superiore (in realtà questa era e rimarrà una caratteristica tipica degli Asburgo per generazioni, tanto da essere chiamata proprio ”labbro asburgico”, ma nel re di Spagna tale caratteristica era oltremodo sviluppata).

Carlo aveva un solo testicolo (completamente atrofizzato) e per di più era ermafrodita, ossia possedeva i caratteri sessuali di ambo i generi, essendo presente anche un ovaio; aveva un solo rene e per giunta affetto da calcolosi grave; era estremamente debole di stomaco e aveva continue gastriti e conati di vomito; era inoltre affetto da idropisia, vale a dire la tendenza ad accumulare liquido nelle cavità del corpo.

L’autopsia eseguita dopo la sua morte descriveva ”un piccolo cuore, polmoni corrosi, intestino canceroso, tre grandi pietre nel rene, un unico testicolo nero come il carbone, e la testa piena di acqua”.

In pratica, il susseguirsi di matrimoni tra parenti stretti in successive generazioni del casato di Carlo, aveva fatto si che tutta una serie di difetti genetici si accumulassero per poi manifestarsi in questo sfortunato individuo, che per questo ebbe una vita infelice fatta di malattie e sofferenza.

Naturalmente, date le sue anomalie anatomiche, il re di Spagna era del tutto sterile, per cui non ebbe eredi e alla sua morte, avvenuta per un ictus il primo di novembre del 1700, si estinse il ramo spagnolo degli Asburgo.

E proprio questa mancanza di un successore per il trono di Spagna fu la causa della guerra che, poco dopo la morte di Carlo, scoppiò tra le potenze d’Europa che appoggiavano i vari candidati a quel trono, un conflitto di vaste dimensioni che passerà alla storia con il nome di Guerra di Successione Spagnola.

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Marco Ammendola

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Marco Amendola

Anche se faccio tutt'altro lavoro, sono da sempre appassionato di storia, un romanzo talmente avvincente che non necessita di un finale a sorpresa

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