Cronaca

CASO DICIOTTI: SALVINI NON VUOLE ESSERE PROCESSATO. CONTE SI ASSUME LA RESPONSABILITA’

I funzionari del Viminale: "Esisteva la possibilità di infiltrazioni terroristiche o criminali tra i migranti a bordo"

In una lettera aperta inviata a ‘Il Corriere della Sera’, il Vicepremier e Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, chiede che l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti per il caso della nave ‘Diciotti’, non venga concessa. Salvini afferma che la sua decisione è stata assunta “nell’interesse pubblico”. “La mia vicenda giudiziaria è strettamente legata all’attività di ministro dell’Interno e alla ferma volontà di mantenere gli impegni della campagna elettorale”, aggiunge il Vicepremier.

“Sono convinto di aver agito sempre nell’interesse superiore del Paese e nel pieno rispetto del mio mandato – scrive ancora Salvini -. Rifarei tutto. E non mollo”. “La valutazione del Senato – aggiunge il Ministro dell’Interno – è vincolata all’accertamento di due requisiti (ciascuno dei quali di per sé sufficiente a negare l’autorizzazione): la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante o il perseguimento di un preminente interesse pubblico. Il Senato non è chiamato a giudicare se esista il fumus persecutionis nei miei confronti dal momento che in questa decisione non vi è nulla di personale”.

Per l’appunto, prosegue Salvini, “i giudici mi accusano di aver violato la legge imponendo lo stop allo sbarco, in virtù del mio ruolo di Ministro dell’Interno. Dopo aver riflettuto a lungo su tutta la vicenda, ritengo che l’autorizzazione a procedere debba essere negata. E in questo non c’entra la mia persona. Innanzitutto il contrasto all’immigrazione clandestina corrisponde a un preminente interesse pubblico, posto a fondamento di precise disposizioni – rimarca il Segretario del Carroccio -. In secondo luogo, ci sono precise considerazioni politiche. Il Governo italiano, quindi non Matteo Salvini personalmente, ha agito al fine di verificare la possibilità di un’equa ripartizione tra i Paesi dell’UE degli immigrati a bordo della nave Diciotti. Questo obiettivo emerge con chiarezza dalle conclusioni del Consiglio Europeo del 28 giugno del 2018”.

La vicenda di Salvini spacca il Movimento Cinque Stelle. Da una parte, il Sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano, ha reso noto che il M5S voterà a favore dell’autorizzazione a procedere. “E’ evidente che Salvini abbia cambiato idea o almeno il suo avvocato. Noi lavoriamo con coerenza e abbiamo sempre dato l’autorizzazione a procedere”. “Conte e Di Maio – ha aggiunto Di Stefano – sono dispostissimi a farsi processare insieme a Salvini”.

Ed eventualmente, sotto processo con Salvini, vuole andare il Ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli: “Se processano Salvini devono processare anche me e tutto il governo. Se vogliono farlo diventare un processo al governo ci siamo tutti”, ha affermato Toninelli aggiungendo: “Io sono come ministro dei Trasporti responsabile della navigazione, fino all’attracco. Salvini è responsabile della sicurezza sulla terra ferma. Sulla Diciotti la decisione la abbiamo presa insieme, io, lui, il presidente del Consiglio e tutto il governo del Parlamento”.

Intanto, emerge che i funzionari del Viminale, rendendo testimonianza davanti ai giudici siciliani nel merito della nave Diciotti, hanno affermato che esisteva la possibilità di infiltrazioni terroristiche o criminali tra i migranti imbarcati. I funzionari hanno però sottolineato che a ricostruzione del Tribunale dei ministri non ne ha tenuto conto”. Alcuni dei migranti, una volta sbarcati, avrebbero rifiutato l’accoglienza,  “preferendo frequentare organizzazioni come Baobab per far perdere le proprie tracce”.

Il Ministero dell’Interno quindi, respinge la ricostruzione del Tribunale dei Ministri il quale descriveva i migranti come stremati, sia fisicamente che mentalmente.

Nella serata di ieri, il premier Giuseppe Conte ha dichiarato: “Mi assumo la piena responsabilità politica di quello che è stato fatto”. Il Capo del Governo ha comunque lasciato piena autonomia alla Giunta per le immunità del Senato che oggi avvierà l’iter che sancirà le sorti di Salvini.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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