Politica

Ci sono programma di governo e nome del premier! Ma anche no…

Ennesima giornata di chiacchiere mentre gli italiani e Mattarella aspettano

Un’altra giornata di confronto, quella di ieri,  tra il leader della Lega, Matteo Salvini ed il capo politico del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, al termine della quale ci si aspettava che i due salissero al colle per sottoporre al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il programma di governo definitivo ed il nome del premier: cose sulle quali erano state sbandierate ai quattro venti, certezze di accordo raggiunto.

Il crepuscolo però, consegna una realtà assai diversa: del nome del premier non c’è neanche la più pallida ombra e circa il contratto di governo, sta ancora a livello di bozza che i due dovranno sottoporre al parere dell’elettorato nel prossimo fine settimana. Per far cosa?! Prendere altro tempo per capire come la vedono migliaia di persone che esprimeranno la loro opinione nei gazebo leghisti o sulla piattaforma web pentastellata?

Salvini dice di no: “Lunedì, comunque vada, si torna da Mattarella”, afferma il Segretario del Carroccio. C’è quindi da supporre che i due partiti saranno dei fulmini nell’analizzare il parere dei loro elettori in una sola notte, quella tra domenica e lunedì, prima di andare da Mattarella in trepidante, se non nervosa attesa. Questa presunta velocità, forse sarebbe stata più gradita se finalizzata ad un programma e ad un nome del premier definitivi. Ma tant’è e ne prendiamo atto. Salvini poi si diletta a fare il misterioso: “Il premier, chiunque sia, ovviamente sarà protagonista, o magari è già il protagonista, della stesura di questo programma”. Quindi, questo nome esiste o no?! Si dia una risposta!

Per quanto riguarda il presunto programma di governo, quello che si sa è che è composto da 29 punti distribuiti in 39 pagine. Trovano spazio banche, lavoro, conflitto di interessi, vaccini, reddito di cittadinanza che prevede 780 euro a persona (ci spiegheranno dove li troveranno), pensioni di cittadinanza intese come integrazioni per chi percepisce meno di 780 euro al mese: anche in questo caso ci spiegheranno dove pensano di trovare la copertura finanziaria, considerando che il velleitario programma prevede un taglio delle tasse normato dalla flat tax in termini progressivi. A questo si aggiungono tagli ai costi della politica (cosa che sentiamo da anni ma mai seriamente praticata se non ai danni degli Enti locali). Inoltre, cyber-security, immigrazione ed Europa. Sul fronte europeo si annaspa nella nebbia: nessuna linea chiara ma l’idea di affrontare i temi di volta in volta, cosa che vuol dir tutto e niente allo stesso tempo. Solo lo slogan che proclama: “Cambiamo i trattati europei”. Sì, ma in che termini?! Mistero.

Sul piano immigrazione, l’idea è quella di rimpatriare 500mila clandestini e ridefinire le sedi temporanee secondo parametri di dignità per coloro i quali vengono accolti.

La TAV, dopo la sfuriata di Bruxelles che ha ricordato gli impegni presi dall’Italia sulla realizzazione della Torino-Lione, sparisce dal presunto accordo di governo.

Entra una sorta di tutela del minore definita “alienazione genitoriale”, ovvero quella che secondo alcuni studi clinici si innesca nei minorenni che vivono traumi quali divorzio genitoriale o violenze domestiche.

Il capitolo vaccini salva la legge Lorenzin sulla loro obbligatorietà: tutto resta come prima. E sempre a proposito di Salute, si vorrebbe implementare la telemedicina ed introdurre il Ministero della Disabilità.

Intanto gli italiani e Mattarella aspettano, mentre Salvini e Di Maio partecipano ad iniziative elettorali, in previsione delle elezioni amministrative. Se sono queste le priorità…

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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