Gli Esseni, la Vita a 360°

Comprendere i misteri della vita e della morte

Confrontati con la morte, gli uomini hanno avuto paura, perché non hanno vissuto per la vita

La morte non è ciò che voi credete, ciò che immaginate; essa è un mondo veramente vivente e reale.

L’uomo che vive soltanto per il corpo è profondamente disturbato dalla morte, perché è un mondo che non può essere concepito nel corpo.

La morte conduce verso i misteri dello spirito e se volete avervi accesso, dovete coltivare uno stato d’essere particolare che permettere di vivere l’esperienza di ciò che è più grande del corpo.

L’uomo nasce per la morte e non per la vita immortale. Egli viene sulla terra con uno scopo ben preciso, riceve un nome che porterà tutta la sua vita, riceve un destino, cioè un cammino con degli obiettivi da realizzare; assume una personalità particolare legata ad una astralità, a un cielo, a un’eredità e a tutto un mondo che lo avvolge e costituisce il suo essere. Ma questo mondo molto spesso è legato all’incarnazione, cioè al corpo mortale dell’uomo. Il suo scopo è di far evolvere il corpo, ovvero di sforzarsi di migliorare ciò che è mortale.

È arrivato il momento di comprendere il senso della morte, perché essa risveglia e mostra il senso della vita.

Se aspiri veramente a conoscere ciò che può accogliere la grande luce in te, devi imparare a discernere chiaramente ciò che appartiene alla morte da ciò che ti collega alla corrente della vita.

La morte è ciò che conosci e la vita è ciò che devi scoprire.

La morte viene verso di te attraverso la natura come una corrente discendente che vivifica il tuo corpo.

La vita è un seme nascosto in te che deve entrare in una spirale ascendente per vivificare lo spirito divino.

Se hai paura significa che la morte ti possiede.

Se sei risvegliato e coraggioso, pronto ad accogliere il divino, che non è definibile, per nutrire ciò che non è ancora nato in te, significa che la vita ti chiama.

La vita è un viaggio da cui non si ritorna, perché bisogna sempre andare avanti. È la condizione difficile dell’uomo durante il suo passaggio sulla terra.

Non giungete alla vecchiaia continuando a pensare soltanto a voi stessi. Che i vostri giorni siano una celebrazione della vita e della bellezza.

Prepara la tua morte da vivo. Conduci la vita al di là della morte.

Non aspettare la morte per risvegliarti.

Il modo in cui morirete sarà determinato dall’attitudine che avrete coltivato verso il vostro corpo, dal modo in cui vi sarete presi cura di ciò che vi permetteva di vivere sulla terra e da ciò che avrete messo in opera per ottenere i benefici della vita terrena.

La morte è innanzitutto un concetto, una visione ipnotica, un modo di osservare, di pensare, di esistere che hanno acquisito un’influenza preponderante sullo spirito e i sensi dell’uomo.

L’uomo vede i suoi bambini crescere e si vede invecchiare. Vede i suoi genitori partire verso l’altro mondo e gli appare il suo stesso cammino, il quale è identificato al corpo e al mondo mortali che mano a mano si impossessano della sua vita. Egli si dice che il suo tempo è contato. Certo, è vero, ma esso appartiene al mondo dell’uomo, che ha degli obiettivi a breve termine e che aspira a delle realizzazioni materiali temporali.

L’uomo ha 2 volti. E’ posto tra 2 mondi: quello della morte e quello della vita. Non può fare altrimenti che vivere tra questi 2 mondi. Per l’uomo la vita è legata alla morte e la morte alla vita. Per lui la vita ha senso soltanto perché esiste la morte.

La vita si trova sul cammino della generosità che si unisce all’universalità.

La vita è come un soffio, senza frontiere, universale, che collega tutti i mondi all’eternità.

Di fronte alla morte l’animale è più sereno dell’uomo, perché vive con la Madre e l’universo.

Quando l’uomo è entrato nel mondo della morte era vivente, ma ha finito per vivere soltanto per essa. Egli sa profondamente che essa è un nulla e che se la incontrerà gli mostrerà che nemmeno lui è nulla.

Confrontati con la morte, gli uomini hanno avuto paura, perché non hanno vissuto per la vita. Essi accettano la morte perché non hanno scelta. Si dicono che essa è la fine della loro vita, percependo allo stesso tempo di non aver vissuto. Sono spesso disorientati e si chiedono, in ultimo,  il motivo per il quale siano venuti sulla terra e quale ne sia il senso.

Quando si avvicinano alla morte gli spiritualisti, i credenti, i religiosi si dicono: «Se avessi saputo, avrei compiuto questa cosa, avrei fatto questo.» Essi aspettano sempre l’ultimo momento per riflettere su ciò che può essere il senso profondo della vita sulla terra.

Dopo la morte del corpo avviene il passaggio che conduce l’uomo verso gli altri mondi. Questo passaggio è molto importante e dipende dalla natura dei vostri pensieri, dalla vostra respirazione, da ciò che voi avete coltivato intorno a voi come soffio di vita e acqua di vita. A seconda di come avete pensato avrete o meno i mezzi per viaggiare in altri mondi.

La vita è un soffio che non dimora.

La luce è istantanea, è l’istante e si vive nel rinnovamento permanente. Essa non si conserva come un gingillo e non si lascia mai dirigere dalla concentrazione orientata dalla paura e dalla volontà di voler controllare tutto nella morte.

La morte è destinata a seguire la vita o a sparire. Questa è la debolezza del corpo e dell’uomo che si è identificato al corpo.

Sii sicuro dell’autenticità della tua vita, di ciò che vive nelle profondità della vita.

Includendo l’eterno nei tuoi pensieri, nei tuoi desideri, la tua vita si rinnoverà continuamente e avrai sempre un elemento più grande che verrà a risvegliarti, a fecondarti e a condurti innanzi.

Vivere significa dare con discernimento, fino a raggiungere l’universalità, l’infinito, la risonanza divina, l’accordo perfetto, l’unione, l’accettazione del dono, della vita, lo spazio e la vita più grande del corpo, là dove il mortale entra nell’immortalità.

La vita è movimento, la vita è elevazione, la vita è condivisione e incontro con il mondo che è in alto, il mondo della Luce e anche con il mondo che è in basso, nel rispetto delle leggi divine, in un corpo puro, santificato, con tutti gli organi in attività che respirano nel cosmo vivente.

L’uomo viene sulla terra come un bambino e deve morire come un bambino. Questa è una chiave che vi permetterà di affrontare le tappe della vita in modo corretto.

Non perdete mai il gusto della vita e delle cose.

Coltivate l’amore del sapere, il desiderio di imparare e di scoprire continuamente la vita. Non considerate la vita come una fatalità, come una prova o un cammino che vi conduce all’inferno. No, guardatela come un viaggio, come un’opportunità che vi permette di acquisire delle virtù per diventare più grandi in saggezza e in bontà.

Quando vi dico che l’uomo viene nel mondo come un bambino e dovrà ripartire come un bambino, il messaggio essenziale è quello di coltivare il gusto della vita, il gusto di intraprendere, di scoprire e di sviluppare tutte le opportunità e le potenzialità che vi si presentano.

Brani tratti dalla Bibbia essena (testo integrale non disponibile in italiano) 

Proposta da Barbara Frattini

Sacerdotessa essena ed Ierogrammata (scriba essena)

Discepola del Maestro esseno Olivier Manitara

Supervisore: Alain Contaret

Rappresentante della Nazione Essena in Italia

Sacerdote esseno, ierogrammata (scriba esseno) ed insegnante esseno

Esperto Arte del movimento meditativo esseno (Qi Gong esseno e Yoga esseno)

Discepolo di Olivier Manitara, autentico Maestro esseno

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Redazione La Voce

Quotidiano d'informazione e cultura nazionale ed internazionale, fondato nel 2014

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