Economia

CON QUESTA MANOVRA IL PAESE NON CRESCE

Per l'ISTAT il PIL potrebbe aumentare solo con una variazione congiunturale del +0,4% nel IV trimestre 2018

Non ha usato metafore il presidente facente funzione dell’Istat, Maurizio Franzini, parlando della Manovra durante la sua audizione di fronte alla Commissione Bilancio di Camera e Senato, svoltasi ieri: per conseguire l’obiettivo di crescita del Prodotto Interno Lordo, in base a quanto previsto dalla Nota di aggiornamento al DEF, ovvero dell’1,2% nel 2018, “sarebbe necessaria una variazione congiunturale del PIL del +0,4% nel IV trimestre 2018”.

“Per il 2017 – ha aggiunto Franzini – è confermato un debito del 2,4% del PIL e un debito del 131,2%. Si sottolinea poi che un mutato scenario economico potrebbe influire sui saldi di finanza pubblica in modo marginale per il 2018 e più tangibile per dopo”. “Sotto l’ipotesi che il Reddito di Cittadinanza corrisponda a un aumento dei trasferimenti pubblici pari a circa 9 miliardi, il PIL registrerebbe un +0,2%-0,3%”.  “Questa reattività potrebbe essere più elevata, e pari allo 0,3%, nel caso in cui si consideri l’impatto del Reddito di Cittadinanza come uno shock diretto sui consumi delle famiglie”.

In buona sostanza, si tratta di una Manovra che non fa crescere il Paese. Del resto, i dati economici parlano chiaro: “L’indicatore anticipatore registra un’ulteriore flessione e, dunque, prelude alla persistenza di una fase di debolezza del ciclo economico”, ha spiegato Franzini aggiungendo: “In questo contesto l’esame della dispersione settoriale della produzione mostra che di recente si è verificato un lieve aumento dell’incidenza dei settori in espansione”.

Per quanto riguarda la tassazione sulle imprese, una su tre subirà un aumento del 2% anche se, come ha sottolineato Franzini, i provvedimenti del Governo comporteranno “una riduzione del debito di imposta IRES per il 7% delle imprese”. “L’aggravio è maggiore tra le imprese fino a dieci dipendenti”, ha detto ancora il presidente dell’ISTAT. Il fatto che venga introdotta la “mini-IRES (-1,7%), non produce alcun effetto che dovrebbe essere dato dall’abrogazione dell’ACE (+2,3%); men che meno dalla mancata proroga del maxi-emendamento (+1,5%).

Circa le famiglie, ad essere sotto la soglia di povertà sono 1,8 milioni. Tuttavia, il 40,7% possiede una casa di proprietà ed una su cinque sostiene un mutuo la cui rata media è di 525 euro. A vivere in abitazioni con la formula di uso oppure usufrutto, sono il 15,6% dei nuclei familiari. In affitto vive invece il 43,7%. Di questi, il 64,1% nei centri metropolitani ed il 50,6% nelle regioni del Nord. “La spesa media effettiva per l’affitto – spiega la relazione dell’ISTAT – è di 310 euro”.

La Manovra prevede la cessione di terreni a titolo gratuito per coloro che metteranno al mondo un terzo figlio. ISTAT ritiene che i terzi figli nel 2019 saranno 51mila. Tra il 2013 e 2015, i terzi figli erano stati circa 53mila mentre tra il 2016 e 2017, intorno ai 51mila.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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