PENSIONI: CON QUOTA 100 UNA RASOIATA SINO AL 30%
Pisauro (UPB): "Solo la metà degli aventi diritto aderirà alla pensione anticipata"
“Chi optasse per la Quota 100 subirebbe una riduzione della pensione lorda: da circa il 5%, in caso di anticipo di un anno, a oltre il 30%, se l’anticipo supera i quattro anni”. E’ quanto affermato ieri da Giuseppe Pisauro, presidente dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, nel corso della sua audizione sulla Manovra, davanti alle Commissioni di Camera e Senato.
In base alle stime dell’Uffcio, saranno soltanto 437mila persone ad aderire al pensionamento anticipato con la ‘Quota 100’, ovvero la metà degli aventi diritto. Se tutti dovessero dire sì alla pensione anticipata, lo Stato si troverebbe nella condizione di fronteggiare una spesa superiore ai 13 miliardi di euro: praticamente il doppio di quanto previsto dalla Manovra finanziaria. I tecnici dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio hanno spiegato che questa spesa “incrementata per i probabili effetti amministrativi che si determineranno tra il primo e il secondo anno per effetto dell’entrata a regime dell’anticipo pensionistico, rimarrebbe sostanzialmente stabile negli anni successivi solo se si ipotizzano per il requisito anagrafico della Quota 100 gli stessi adeguamenti automatici alla speranza di vita previsti dal sistema vigente”.
Un pensionato del privato o del pubblico, andrebbe ad incassare una pensione media lorda di 33mila euro all’anno: di gran lunga superiore a quella percepita dai pensionati da lavoro autonomo che sono fermi a 18mila euro annui. I potenziali beneficiati dalla ‘Quota 100’ sono costituiti “per circa il 43% da dipendenti privati (pari a 220mila persone) e per il 36% da dipendenti pubblici (oltre 156mila)”. Il 52,8% delle pensioni soggette a ‘Quota 100′ e potenzialmente erogabili nel 2019, praticamente un po’ più della metà, sarebbe pagato calcolandolo con il sistema retributivo mentre il resto rientrerebbe nel calcolo misto.
Antonio Marino
