Politica

CONTE: “ABBIAMO POSTO LE BASI PER CRESCERE”

In un’intervista rilasciata al settimanale ‘Panorama’, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte è tornato a parlare della Manovra finanziaria.

“Non ci siamo sottomessi alla Ue e abbiamo posto le basi per crescere”, ha affermato il premier aggiungendo: “Considero il negoziato solo il primo capitolo di una grande e articolata riforma di cui l’Italia ha bisogno. Abbiamo convinto l’Europa che stiamo già facendo di più e che tutti questi interventi sono collegati da una visione di prospettiva comune”.

Conte ha sottolineato che nei negoziati con l’Unione Europea è stato messo al centro il programma di riforme del Governo: dalla riforma del Codice degli appalti a a quella dell’anticorruzione. “Noi stiamo intervenendo per sbloccare un sistema fermo”, ha spiegato il Capo del Governo rimarcando che la Commissione Europea ha tenuto conto anche della “cabina di regia che istituiamo a Palazzo Chigi con i 300 migliori professionisti per sbloccare gli investimenti e seguire i progetti europei anche in fase di realizzazione”.

Parlando del deficit, Conte ha detto: “Se non fossimo partiti dal 2,4%, non avremmo ottenuto mai il 2,04%. Se non avessimo affrontato la Commissione, e non l’avessimo convinta delle nostre ragioni, non avremmo potuto disporre delle risorse che abbiamo e non avremmo potuto spenderle come avevamo deciso di spenderle”. Ricordando poi le ore febbrili che hanno anticipato il raggiungimento dell’accordo con l’UE, il presidente del Consiglio ha affermato:”Mercoledì sera la notizia dell’accordo era trapelata e, quando ho telefonato personalmente a Valdis Dombrovskis per sbloccare la situazione, l’intesa stava saltando”.

Conte ha raccontato che il momento più duro è stato quello del primo incontro con Jean-Claude Juncker a Bruxelles. Ci siamo chiusi in una stanza, solo noi due, e ho puntato sulla sua capacità di lettura politica, sulla sua esperienza. Oggi posso dire che ci siamo capiti. Mentre uscivamo mi ha detto: ‘Farò quel che posso per aiutarti’. Lo ha fatto”. Le proteste dei ‘gilet gialli’ dunque, non avrebbero avuto alcuna influenza sull’esito della trattativa. “Contrariamente a quello che può sembrare in apparenza – ha spiegato il premier -, la crisi sociale francese nel nostro negoziato ha ottenuto l’effetto opposto”.

Antonio Marino

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Antonio Marino

Cinquantunenne ma con lo spirito da eterno ragazzo. Adoro la compagnia degli amici con la 'A' maiuscola, la buona tavola e le buone birre. Appassionato di politica ma quella con la 'P' maiuscola, sposato più che felicemente. Difetti: sono pignolo. Pregi: sono pignolo
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